Dalla Sardegna esportiamo le armi per la guerra in Yemen. In Sicilia importiamo i profughi della guerra in Yemen. Un circuito perfetto. Poi al bar diciamo di “aiutarli a casa loro”.
Anche Germania e Uk vendono armi all’Arabia Saudita, il paese alla testa della coalizione che bombarda lo Yemen. L’Europa però sostiene che i profughi delle guerre che attraversano le sue frontiere sono troppi.
Eppure dovremmo sentire il peso di una responsabilità maggiore. Perché gli uomini e le donne che fuggono dal Corno D’Africa sbarcano anche sulle nostre coste. A fine aprile insieme ai tanti migranti c’erano anche i primi yemeniti. Sessantasei arrivati e accolti dall’Italia per chiedere asilo politico nei primi 7 mesi. Esportiamo bombe e importiamo rifugiati. Il cinismo nel nome degli affari. Secondo il centro legale per i diritti e lo sviluppo – una ong locale – si contano già più di 9mila morti, quasi 26 mila vittime tra i civili, 16.690 feriti e 2 milioni e 400 mila sfollati. Fuori da questi numeri ci sono ventisei milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti.
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