Rosarno. Se le telecamere si spengono quando partono i camion, è inutile
15 Febbraio 2016
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print
I media tornano a parlare dell’inferno di Rosarno. Ma i riflettori si spengono senza aver raccontato il viaggio delle arance, chi le compra, chi le distribuisce, chi le consuma. Senza indagare le cause dello sfruttamento.
Mattino Cinque, Le Iene e persino Striscia la notizia, a dimostrazione che lo schiavismo nei campi della piana di Gioia Tauro fa parte ormai anche dell’immaginario pubblico anche delle trasmissioni più popolari, hanno raccontato come “nulla sia cambiato in sei anni”.
Il periodo di riferimento preso come metro di giudizio è quello della rivolta dei migranti, nonostante da decenni il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in quella zona fosse ormai evidente a chiunque volesse veramente vederlo…
Rosarno. Se le telecamere si spengono quando partono i camion, è inutile
I media tornano a parlare dell’inferno di Rosarno. Ma i riflettori si spengono senza aver raccontato il viaggio delle arance, chi le compra, chi le distribuisce, chi le consuma. Senza indagare le cause dello sfruttamento.
Mattino Cinque, Le Iene e persino Striscia la notizia, a dimostrazione che lo schiavismo nei campi della piana di Gioia Tauro fa parte ormai anche dell’immaginario pubblico anche delle trasmissioni più popolari, hanno raccontato come “nulla sia cambiato in sei anni”.
Il periodo di riferimento preso come metro di giudizio è quello della rivolta dei migranti, nonostante da decenni il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in quella zona fosse ormai evidente a chiunque volesse veramente vederlo…
Leggi tutto il comunicato di Filiera sporca
Questa storia è stata letta 2958 volte
La Spoon River dei braccianti