Il porcospino. È il piatto più apprezzato dalle varie cucine Rom. Per il resto non esiste una vera gastronomia gitana, perché i Rom hanno preso spunto dai vari paesi attraversati.
Questo straordinario saggio ha il merito di usare il cibo come pretesto per ricostruire un’antropologia del popolo più odiato fin dai tempi remoti. Un testo senza moralismi: né contro né a favore. Scopriremo così che anche nel passato medievale c’erano gruppi dediti alle estorsioni (i Casamonica non sono il frutto di una decadenza…) così come artisti che hanno dato alla musica un contributo universale.
La tanto odiata mendicità, poi, nasce dalla cultura della “raccolta” che si estende fino ai tempi moderni.
Perché i Rom non sono criminali o artisti, buoni o cattivi di per sé. Sono esseri umani che hanno il torto di non sincronizzarsi col tempo che vivono e lo spazio che attraversano. Così facendo, tuttavia, mettono in evidenza le nostre contraddizioni.
La cucina del viaggio. Motivi, significati e tradizioni della cucina Rom
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