“Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni, noi ci siamo”. Lo scorso 29 settembre il presidente del Consiglio ha rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto. Lo ha fatto in un luogo significativo, l’assemblea per i 110 anni del gruppo Salini Impregilo. Cioè la società che aveva vinto l’appalto come General Contractor nell’ambito del consorzio Eurolink.
Renzi dovrebbe conoscere lo stato delle carte. Basta andare sul sito della Società Stretto di Messina per scoprire che la Spa posseduta dalle regioni Calabria e Sicilia, da Anas e dalle Ferrovie, è in liquidazione. Da due anni.
La Società Stretto di Messina ha messo all’asta cabine, cavi e batterie. Pochi giorni prima rispetto all’annuncio di Renzi
Non solo. Il 6 settembre è stato firmato il regolamento per la vendita degli apparati di monitoraggio ambientale. Cabine fonometriche, rilevatori di traffico, cavi e batterie.
Non tutti sanno che i lavori del Ponte in realtà erano iniziati. Con il tunnel di Cannitello e con il monitoraggio ambientale. Sul versante messinese, la Società Stretto di Messina aveva impiantato centraline e strumenti per il carotaggio. Tutto il necessario per le attività di preliminari all’apertura del cantiere.
Per anni quelle apparecchiature sono rimaste in un deposito a Messina. Ora sono destinate alla vendita all’asta. Ventitre giorni dopo la firma del bando, però, il presidente del Consiglio dice che forse si può ricominciare.