Dal bancone del supermercato agli orrori dei campi. Dai centri della logistica ai vigneti del Nord, dai campi del Sud fino ai grandi supermercati. Dove la brutalità del caporalato e la “modernità” della globalizzazione convivono senza scontrarsi.
Questo libro indaga la filiera di alcuni prodotti agricoli ad alto rischio, dalle arance ai pomodori, all’uva. Andando a ritroso lungo le filiere globali, scopriremo che l’economia porta i contadini di Rosarno a competere con quelli brasiliani; i pugliesi con i cinesi; i piemontesi con gli spagnoli.
I ghetti sono la parte visibile del problema. Le cause vanno cercate in una filiera dominata dagli intermediari e sovrastata da oligopoli capaci di imporre i prezzi. A qualunque costo. Schiacciando la vita umana. Tollerando baraccopoli, incendi, abusi sessuali, deportazioni.
Un lungo viaggio dagli agrumeti di Rosarno alle industrie di succo d’arancia tra Messina e Catania, dai supermercati del milanese ai campi di pomodori di Foggia e Ragusa, fino alle centrali logistiche padane. Infine, scopriremo i frutteti di Saluzzo e i vigneti del Chianti, perché lo sfruttamento si annida persino nelle aree più ricche.
Il libro si chiude con una domanda cruciale: se non voglio essere ‘complice’ di un sistema ingiusto, cosa posso fare? “Votando mentre faccio la spesa” oppure ragionando in termini politici?