Lampedusa, protesta infinita contro le impronte digitali

  Da giorni oltre sessanta migranti protestano contro il rilascio delle impronte digitali, che li costringerebbe a rimanere in Italia. Tra loro una donna incinta. Si tratta dell'ennesima dimostrazione di migranti che vogliono raggiungere altri paesi europei, ma che sono sequestrati contro la loro volontà
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Da giorni oltre sessanta migranti sono nella piazza principale di Lampedusa. Protestano contro il rilascio forzato delle impronte.

Fra le persone scese in piazza a manifestare il proprio dolore e la propria determinazione a voler rimanere cittadini liberi ci sono uomini, minori e donne (una anche in stato di gravidanza) contro un sistema miope e sordo alle grida di morte e dolore.

Fra loro ci sono migranti che hanno parenti in altri stati europei. Alcuni di loro sono sull’isola da 4 mesi.

Lampedusa © Creative commons

I migranti lamentano di non aver ricevuto alcuna informativa sul sistema di asilo italiano, né tantomeno sulla loro condizione, all’interno dell’hotspot del’isola ma di essere stati sollecitati in ogni modo a rilasciare le proprie impronte digitali ed è stato detto loro che dovranno necessariamente fare domanda di asilo in Italia.

Leggi il racconto di Alberto Biondo su Borderline Sicilia

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