La trappola. Come hanno incastrato Aldo Milani

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  La notizia di "due sindacalisti" Si Cobas arrestati per estorsione era falsa. Sempre più sembra una trappola contro il movimento che chiede diritti nella logistica. Ma perché i media non hanno verificato? E, soprattutto, chi ha incastrato Aldo Milani?
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“Due sindacalisti del Si.Cobas arrestati per estorsione”. È la notizia diffusa da tutti i media il 27 gennaio. Chi conosce le lotte della logistica, sa che si tratta di uno dei sindacati più impegnati nella lotta per i diritti di tutti. E allora?
Il primo arrestato è appunto Aldo Milani, coordinatore del sindacato. Qualche ora dopo si scopre che l’altro è tale Danilo Piccinini. Per alcuni è un sindacalista, per altri un “consulente sindacale”.

Il consulente

L’avvocata di Milani smentisce che abbia a che fare col sindacato. Avrebbe avuto un ruolo con la Levoni di Modena, “ma distinto da quello del sindacato”. Da una ricerca su Linkedin appare piuttosto un consulente aziendale che si muove nel mondo della logistica.

Quale sarebbe la prova dell’estorsione, tale da giustificare l’arresto in flagranza? Un video senza audio in cui un rappresentante dell’azienda consegna qualcosa a Piccinini. Molto poco per accusare Milani di estorsione.
Dopo 24 ore Milani, infatti, viene liberato. Nel frattempo, in tutta Italia, i lavoratori lo difendono e scendono in piazza. Le prove appaiono sempre più deboli. E prende corpo invece l’ipotesi della trappola.

Video / Milani: “Mi hanno incastrato”

Rimangono due gravi interrogativi.

  1. I media hanno pubblicato subito la notizia senza farsi domande. La prova –  venuta fuori qualche ora dopo – era un video senza audio che non provava niente.
  2. Appare ormai evidente che si tratta di una trappola. Chi l’ha organizzata? L’azienda o il consulente? O entrambi?

Il contesto è quello di una vertenza molto dura contro la Levoni, azienda emiliana che si occupa di salumi.

La logistica

Più in generale, il mondo è quello della logistica, dove si concentrano sfruttamento del lavoro (italiano e migrante), evasione fiscale e contributiva di massa, uso delle cooperative nelle forme di caporalato legalizzato, pesanti presenze della criminalità organizzata che usa il vorticoso giro di denaro come strumento di riciclaggio.

Milani ha già subito in passato un foglio di via. Le “pressioni” contro le vertenze dei sindacati di base, negli ultimi anni, sono state infinite. Dalle minacce della criminalità (pestaggi e intimidazioni) a scontri violenti con la polizia.
I sindacati ufficiali non riconoscono le forme di lotta di quelli di base (in particolare blocchi e picchetti). Poco tempo fa, nel corso di un blocco alla GLS di Piacenza, l’operaio egiziano Abd Elsalam ha perso la vita travolto da un camion dell’azienda.

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