In Calabria i migranti ancora non rendono più della droga, come dicevano nelle intercettazioni di “Mafia Capitale”. Ma i clan si sono lanciati nel business dell’accoglienza.
Il sequestro di beni – 43 milioni di euro – ai danni di Armando Raso, imprenditore ritenuto vicino ai Piromalli-Molè di Gioia Tauro, è indicativo. Le imprese vicine alle ‘ndrine operavano nel settore sanitario, nell’edilizia e nell’accoglienza.
Infatti è stata sequestrata “La Caravella”, una cooperativa di prossima attivazione che aveva come scopo la gestione di una struttura alberghiera. Da riempire con i profughi delle finte emergenze all’italiana.