Da Lampedusa ad Agrigento, l’hotspot è una fabbrica di irregolari

Foto No Border Network © Creative Commons
  L’hotspot di Lampedusa funziona come fabbrica di invisibili. I migranti, dopo il trasferimento in traghetto a Porto Empedocle, vengono lasciati sul territorio con il decreto di respingimento in tasca. Abbandonati e senza prospettive
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Foto (c) Sara Prestianni 

“Mamma stai tranquilla non piangere, io sto bene, sii felice perché adesso sono un uomo libero grazie a te, un giorno verrò a prenderti e staremo nuovamente insieme”.

Sono due giovani migranti ad Agrigento. Respinti a Lampedusa,  da due giorni vagano tra la stazione dei treni e dei pullman in cerca di aiuto e visto che la mamma di uno dei due pressa per avere notizie, hanno dovuto inventarsi una storia alternativa a quella reale, ovvero che la situazione in cui si trovano è buona, che adesso per loro c’è un’altra vita.

In Sicilia continuano respingimenti, trattenimenti illegittimi, mancato accesso alla protezione internazionale e abbandono sul territorio.

I problemi ad Agrigento arrivano da Lampedusa. L’hotspot di Lampedusa funziona come fabbrica di invisibili. I migranti, dopo il  trasferimento in traghetto a Porto Empedocle, vengono lasciati sul territorio con il decreto di respingimento in tasca. Abbandonati e senza prospettive.

Alcuni migranti incontrati alla stazione agrigentina ci hanno raccontato di essere stati lasciati tra Campofranco e Casteltermini, e cioè a più di 40 km da Agrigento. Sotto le intemperie e la fame sono arrivati ad Agrigento, dopo 3 o addirittura 5 giorni.

Leggi tutta la storia raccolta da Alberto Biondo per Borderline Sicilia

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