“Si tratta di una visita molto importante” ha dichiarato Shalom all’aeroporto di Gerusalemme, ricordando che la Mauritania è uno dei tre soli Paesi arabi a riconoscere Israele, con Egitto e Giordania, ma con la differenza che Nouakchott non ha mai ritirato la sua delegazione diplomatica, neppure durante le fasi più calde e violente della nuova Intifada (2000-2005). Un ministro degli Esteri israeliano manca dalla Mauritania dall’ottobre 2002, quando fu Simon Peres a recarsi nel Paese africano.
Il viaggio di Shalom rientra nel tentativo israeliano, una volta diminuita la tensione tra Tel Aviv e Ramallah, di stabilire o ristabilire relazioni con almeno dieci Paesi iscritti alla Lega Araba; per il momento, la diplomazia israeliana è riuscita a ottenere l’apertura a Tel Aviv di uffici di rappresentanza del Marocco, del Qatar e della Tunisia.
Nonostante i buoni rapporti tra Tel Aviv e Nouakchott, fino a ieri manifestazioni di protesta di aderenti all’opposizione hanno fatto crescere la tensione in Mauritania, dove i gruppi più oltranzisti considerano molto negativamente le relazioni tra il loro Paese e Israele e ancor peggio la visita di Shalom. Mauritania e Israele hanno stabilito relazioni diplomatiche il 28 ottobre 1999, dietro pressione degli Stati Uniti.
[LL] – MAURITANIA 2/5/2005