Nella risoluzione si chiede al governo dell’Avana di avviare una reale collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, che dal 2003 aspetta di avere il via libera per compiere una visita nel Paese caraibico.
Rispetto all’anno scorso, quando una mozione molto più dura – presentata dall’Honduras sotto ‘dettatura’ di Washington – era stata approvata con un solo voto di scarto (22 a 21, con 10 astenuti), oggi la Commissione ha ottenuto una maggioranza più larga (21 a 17), ma ha perso un voto rispetto a 12 mesi fa, mentre si è ingrossato il plotone degli astenuti (15 contro i 10 dell’anno scorso).
Quella di oggi è probabilmente una vittoria della diplomazia Usa, ma preoccupa l’appoggio dato alla risoluzione dai Paesi dell’Unione Europea, che potrebbe tornare a incrinare di nuovo i rapporti con l’Avana, nonostante le recenti aperture. Rilevante il fatto che i Paesi sudamericani membri della Commissione (Argentina, Brasile, Perú e Paraguay) si siano astenuti, mentre quelli centroamericani (Honduras, Messico, Guatemala, Costa Rica) ancora una volta abbiano seguito le indicazioni statunitensi. Hanno confermato il voto contrario dell’anno scorso, invece, Cina, Russia e Zimbabwe.
[LL] – CUBA 14/4/2005