Allo scopo di combattere la pratica dell’infanticidio delle neonate femmine, causato da discriminazioni ancestrali, il governo dell’Andhra Pradesh, Stato dell’India centromeridionale, ha avviato una campagna di sensibilizzazione e benefici economici per sostenere le famiglie con figlie uniche.
Ai genitori con una sola figlia femmina, ha detto il governo, sarà versato un contributo di 100.000 rupie (pari a 1.700 euro) quando le ragazze compiranno 20 anni.
In India il rapporto numerico tra donne e uomini è in media di 927 contro 1000, uno dei più bassi al mondo insieme a Cina e Corea del Sud. In Andhra Pradesh il tasso è di 943 contro 1000. Le situazioni più gravi sono in Haryana, con 861 donne su 1000 uomini, e Punjab, con 874 su 1000. Il ricorso ad aborti, una volta saputo il sesso del nascituro, e scarse cure nei confronti delle neonate hanno provocato il drammatico squilibrio demografico che rischia di arrecare seri problemi sociali sul lungo termine.
In natura, infatti, il rapporto tra i sessi alla nascita è di 1000 femmine ogni 1006 maschi (meglio noto con la formula 106/100). Oltre al promesso compenso in denaro, forse una misura non particolarmente incisiva sul problema complessivo, le autorità di Hyderabad hanno deciso di impegnarsi anche sul piano della cultura.
Testimonial dell’iniziativa è la campionessa di tennis Sania Mirza, nata in Andhra Pradesh e nominata ‘ambasciatrice delle bambine’. La campagna prevede affissioni con l’immagine di Mirza, la prima sportiva indiana a raggiungere le semifinali del campionato Grande Slam, e la scritta: “Tua figlia potrebbe essere la prossima campionessa”.
Agenzia Misna, 12.03.2005