Pazzi è la parola giusta. Perché in vita furono generalmente ritenuti folli da compaesani e familiari. Ossessivi nelle loro manie. Compulsivi in quelle strane abitudini: disegnare, scolpire, dipingere ogni spazio disponibile. Fino alla saturazione dello spazio stesso, fosse un cartoccio di calia e semenza a Palermo; un muro di baracca messinese; uno scoglio di Favignana.
Giro dell’isola
In questa strana guida (“Giro di Sicilia con nove artisti pazzi”) molto poco turistica ne abbiamo selezionati nove. Artisti siciliani “outsider”, come li definisce la critica. Erano in realtà analfabeti o quasi; segnati da carcere e ospedali psichiatrici; feriti dall’inserimento nella normalità (il matrimonio, il lavoro impiegatizio) in cui non si sarebbero mai adattati. Segnati dalla guerra e dall’emigrazione. Cresciuti nell’asprezza della vita contadina, alcuni braccianti già da bambini. E poi alla ricerca del riscatto nella trasposizione materiale dei loro incubi.
Eppure questi drammi individuali hanno anche una causa più ampia, di tipo sociale. Sembrerebbero figure sradicate, nella loro bizzarria. Ma in realtà hanno radici molto profonde. Sono esponenti di quella sapienza delle mani che nella modernità ha perso valore.
Sapienza delle mani
Bentivegna scolpì migliaia di teste nei pressi di Selinunte. Cammarata passò cinquant’anni ad abbellire la propria casa-baracca con sculture alla Gaudì. Gambino disegnava con la biro sulla carta con cui avvolgeva i semi di zucca abbrustoliti del suo chiosco. L’opera terminava solo quando non c’era più inchiostro.
Rosario Santamaria visse sempre a Favignana, dipingeva anche gli scogli nei pressi delle cale. Francesco Giombarresi, di Comiso, chiedeva cifre esagerate per i suoi quadri mettendo in imbarazzo i presenti.
«Le caratteristiche dell’artista outsider sono la marginalità sociale, l’ingenuità culturale, il carattere disinteressato della creazione, l’autarchia artistica, l’inventività, la compulsione del fare, la saturazione dello spazio», spiega la professoressa Eva Di Stefano, Università di Palermo, esperta del fenomeno.
Il viaggio in Sicilia sulle loro tracce può essere l’occasione per scoprire dimensioni nascoste (i musei di arte contemporanea a cielo aperto a Gibellina; l’eredità araba da Palermo a Marsala; i templi di Selinunte più interessanti di quelli di Agrigento; il ricordo di Danilo Dolci…) e mille altri rimandi tra musiche, cibi e visioni dell’isola – continente.
Giro di Sicilia con nove artisti pazzi, terrelibere.org, ISBN 9786050314694, formato Pdf/ePub/mobi, € 3,99