Lo si apprende da un nuovo rapporto del Senato statunitense, che lo scorso anno con una prima relazione aveva permesso di scoprire i nove conti presso la Riggs Bank. Ora il Senato parla di ben 28 conti aperti presso lo stesso istituto e di altri 97 funzionanti in altre banche, per un totale di 125 conti correnti segreti, la maggior parte dei quali intestati a familiari o a persone della cerchia ristretta dell’ex-generale.
Oltre alla Riggs Bank, tra gli altri istituti di credito implicati nella vicenda figurerebbero la statunitense Citygroup, le filiali nordamericani della Banca del Cile, della portoghese Espirito Santo (in Florida) e della spagnola Banco Atlántico (dal 2004 della Sabadell), la Bank of America e la società Coutts & Co, gestita dal 2003 dallo spagnolo Banco Santander.
Il rapporto non parla di connivenze degli istituti di credito ma di “controlli troppo deboli, a causa dei quali molte banche hanno permesso a una riconosciuta personalità pubblica come Pinochet di creare una rete segreta di conti negli Stati Uniti che utilizzavano società ofshore” come ha spiegato il senatore democratico Carl Levin, copresidente della sottocommissione d’indagini del Senato.
L’esistenza di questa rete di conti segreti, secondo la sottocommissione Usa, fa ritenere che l’ex-dittatore possa avere aperto conti segreti anche in altri Paesi, come Cile, Argentina e Gran Bretagna, oltre che in paradisi fiscali come le Bahamas. Per gli investigatori è stato fin qui impossibile ricostruire l’ammontare complessivo del denaro depositato nel corso degli ultimi 25 anni sui 125 conti rinvenuti.
Si tratta, comunque, di una somma senz’altro superiore agli 8 milioni di dollari circa che hanno lasciato il segno sui nove conti scoperti per primi presso la Riggs Bank, così come è probabile che presso la sola Espirito Santo siano transitati almeno 3,9 milioni di dollari.
[LL] – CHILE 16/3/2005