La sicurezza durante lo svolgimento delle elezioni amministrative, presidenziali e legislative che si svolgeranno a Haiti nel novembre e dicembre prossimi sarà garantita da 13.000 uomini, 7.000 caschi blu delle nazioni Unite e 6.000 poliziotti locali in corso di addestramento. Lo ha reso noto il ministro della Giustizia del governo di transizione haitiano, Bernard Gousse, secondo cui questo schieramento di forze “sarà capace di garantire la sicurezza delle prossime elezioni”.
Nei piani del governo c’è la permanenza di agenti armati presso ciascuno dei seggi fino alla fine degli scrutini e alla consegna delle schede scrutinate all’autorità elettorale, così da evitare brogli e assalti ai locali in cui saranno custodite le urne. La missione di pace dell’Onu (Minustah) prevede lo schieramento sul territorio haitiano di 6.700 uomini.
A più di un anno dalla crisi del febbraio 2004, che culminò con la partenza per l’esilio dell’ex-presidente della Repubblica Jean Bertrand Aristide (ora in Sudafrica ma deciso a rientrare appena possibile a Port-au-Prince), sono ancora solo circa 4.800 gli effettivi dell’Onu schierati a Haiti, cosa che permette a gruppi armati che si oppongono alle istituzioni di imperversare e in alcuni casi di controllare le zone più remote del Paese. La situazione della sicurezza, tra l’altro, è all’ordine del giorno a Haiti, come ha dimostrato la recente fuga di centinaia di detenuti dal carcere di Port-au-Prince, nel quale erano reclusi anche temibili criminali oltre ad alcuni ex-dirigenti del partito di Aristide, Famiglia Lavalas, e ad alcuni ex-ministri del precedente governo.[LL]
Agenzia Misna, Haiti, 11.03.2005