Con l’apparato celebrativo e il tipico stile che caratterizzano le cerimonie pubbliche nella nazione comunista retta da un governo a partito unico, gruppi di rappresentati della società (insegnanti, studenti etc) e truppe di soldati in alta uniforme accompagnati da 30 elefanti – uno per ogni anno trascorso – si sono dispiegati nella piazza principale della città situata nell’altopiano centrale del Vietnam e che nel 1975 era la sede di una strategica base militare delle truppe sudvietnamite sostenute dagli Stati Uniti.
La caduta di Buon Ma Thuot il 10 marzo di 30 anni fa segnò l’inizio del rovescio militare del fronte meridionale, fino alla capitolazione di Saigon (oggi Ho Chi Min City) il 30 aprile. Le manifestazioni non hanno però avuto l’adesione delle minoranze etniche degli altopiani, note con il nome collettivo di ‘montagnards’, che combatterono contro i Vietcong e che contestano il potere centrale di Hanoi.
Si stima che il sanguinoso conflitto (1962-1975) abbia provocato almeno tre milioni di morti e feriti tra i vietnamiti, 60.000 caduti e 100.000 feriti tra gli statunitensi. I festeggiamenti avranno il loro apice il 30 aprile prossimo a Ho Chi Min City. Negli ultimi anni Washington e Hanoi hanno avviato un decisivo sforzo di riavvicinamento promuovendo scambi commerciali e, di recente, avviando collegamenti aere diretti.
La guerra, però, ha lasciato la drammatica eredità dell’ ‘Orange Agent’, defogliante a base di diossina di cui vennero versati 71 milioni di litri sul Paese durante la guerra. Anche se i due governi hanno da tempo concordato di non aver più nulla a pretendere sugli effetti che provocano cancro e gravi malformazioni fisiche e mentali nelle nuove generazioni, si continua a cercare giustizia almeno contro i produttori del velenoso diserbante.
Ieri, alla vigilia della celebrazione, l’ ‘Associazione delle vittime dell’agente orange’ (Vava) ha reso noto di avere raccolto 11 milioni di firme tra i cittadini vietnamiti per appoggiare una causa intentata da tre vittime della diossina e i loro familiari contro 20 aziende produttrici: una causa avviata lo scorso anno davanti a una corte di Brooklyn, negli Usa.
Già nel 1984 le aziende furono accusate di ‘crimini contro l’umanità’ da un gruppo di veterani statunitensi ammalatisi di cancro dopo l’esposizione al veleno.[BF]
Agenzia Minsa, Vietnam, 10.03.2005