Crimini di guerra

Kosovo: si dimette primo ministro accusato di crimini di guerra

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“Ho preso in consegna il documento dell` atto di accusa – ha spiegato l`ex premier – ma ribadisco la mia totale innocenza“.

Haradinaj, che ha confermato di aver rassegnato le proprie dimissioni, ha fatto appello al Kosovo di “proseguire la sua strada“, un` affermazione che sembra un esplicito invito alla calma per scongiurare eventuali disordini ritenuti possibili come conseguenza della sua incriminazione.

Haradinaj ha riferito ai giornalisti che le sue funzioni saranno ora ricoperte temporaneamente dal vicepremier in carica, ma ha anche aggiunto di aver suggerito come suo successore l` attuale ministro dell` Ambiente, Bajram Kosumi.

Da parte sua, il comandante generale della Kfor, forza di pace a guida Nato in Kosovo, ha rivolto da Pristina un appello pubblico alla calma, a poche ore dalle dimissioni e dall`incriminazione del premier Ramush Haradinaj. “Non fatevi prendere dalle tentazioni dell`ira e dalle emozioni – ha detto il generale Holger Kammerhoff rivolto alla popolazione – ma rispettate la scelta del premier. Questa e` una giornata molto difficile per gli abitanti del Kosovo“ ha aggiunto Kammerhoff, che tuttavia ha avvertito che la Kfor “e` determinata a reagire rapidamente di fronte ad ogni situazione. Noi siamo qui per garantire la sicurezza, ma della sicurezza siete anche voi responsabili. Noi abbiamo lavorato finora per le vostre famiglie e abbiamo avuto la vostra fiducia: ora non perdete la fiducia in noi“ ha concluso il generale.

La Kfor ha dislocato da ieri un rinforzo di 500 uomini nei distretti occidentali di Peja e di Gjakova dove Haradinaj e` particolarmente popolare. Si tratta di unita` britanniche specializzate in operazioni antisommossa.

La missione degli Stati Uniti a Pristina ha intanto rivolto un appello ai propri connazionali invitandoli alla massima prudenza in vista di possibili manifestazioni di protesta: “Non abbiamo nessuna informazione precisa – si puntualizza in un comunicato – ma anche un raduno pacifico in questo momento puo` facilmente degenerare“.

Appelli alla calma sono stati lanciati dai leader di Belgrado. Il presidente serbo Boris Tadic e il primo ministro Vojislav Kostunica hanno invitato a reagire con misura e senza strumentalizzazioni politiche alla notizia dell`incriminazione del premier kosovaro Ramush Haradinaj. Tadic ha affermato che “ogni persona incriminata dal Tribunale Penale Internazionale deve rispondere alla corte“, e ha chiesto che la vicenda “non venga strumentalizzata per bassa cucina politica, ma si reagisca con compostezza e misura senza mettere a rischio la stabilita` dell`area“.

Kostunica per parte sua ha affermato di voler “contribuire in modo costruttivo a preservare la stabilita` nella provincia“ e ha invitato “tutti coloro che ci vivono a dare prova di responsabilita“`. Il governo serbo, ha aggiunto, “resta attaccato alla ricerca di una soluzione pacifica di tutti i problemi della provincia“.

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