Ammonta a 100 milioni di Euro l’anno per trent’anni, la tassa sulle ferrovie prevista per finanziare il Ponte sullo Stretto nella Convenzione firmata dal Governo con la Società Stretto di Messina.
Saranno infatti le Ferrovie dello Stato a finanziare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, e questo sottrarrà risorse ingentissime all’opera di ammodernamento e potenziamento del sistema ferroviario, quanto mai urgente soprattutto nel Mezzogiorno.
In base alla Convenzione stipulata con la Società Stretto di Messina, le FS pagheranno un canone annuo per far passare i treni sul Ponte: la tariffa sarà di 100 milioni di Euro il primo anno e poi andrà ulteriormente crescendo. Complessivamente, in trent’anni le FS dovrebbero pagare circa 4 miliardi di Euro, 8mila miliardi delle vecchie Lire.
Ma non basta: nella Convenzione è previsto che le FS finanzino tutte le opere di collegamento, e che le risorse che attualmente le Ferrovie ricevono dal Ministero delle Infrastrutture per il servizio di traghettamento dei treni (38 milioni di Euro l’anno) vengano trasferite alla Società Stretto di Messina. Al posto dei tanti investimenti promessi una sola grande opera, dal pesante impatto ambientale e dalla scarsissima utilità per le concrete esigenze della mobilità, concentrerà su di sé molti miliardi di denaro pubblico, che verranno così sottratti ai veri deficit infrastrutturali del Sud.
Contro questa scelta il 12 Marzo migliaia di persone manifesteranno alle ore 10,00 davanti alla stazione di Reggio Calabria e alle ore 14,00 davanti a quella di Messina per chiedere di cancellare una decisione che avrebbe conseguenze gravissime nei confronti dei trasporti nel Mezzogiorno.