Conflitti dimenticati

Nepal: l`incertezza dell`Himalaya

  E` curioso come uno strano destino di contese e lotte, di soprusi e guerre caratterizzi sempre più l`intera area intorno alle più alte vette del mondo dell`Himalaya: dal Tibet, al Kashmir fino ad altri "piccoli" focolai irrisolti...
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Curioso come in popolazioni di antiche tradizioni e culture, ospitali e sempre ben disposte al sorriso, non si riesca a trovare i bandoli delle matasse che conducano ad un futuro di pace. Certo che sono aree “strategiche”, ma sono anche così remote… Da grande amante di quelle popolazioni e di quelle magnificenze e grandiosità della natura non riesco a non pensare ogni giorno ad una realtà fatta sempre più di incertezze e confusione che smarrisce: me come ogni uomo che vorrebbe trovare percorsi comuni attraverso esperienze di scambio, di dialogo e soprattutto di reciproci rispetti.

In questo clima himalayano di “confusione e smarrimento” naturalmente anche il nostro Nepal continua ad apportare il suo quotidiano contributo. Il Re, con tutti i Ministri del suo goveno, continua a “rassicurare” che le restrizioni sono minime ed indispensabili, che l`informazione è libera e che le attuali disposizioni sono l`unica via praticabile per combattere la corruzione in un percorso verso la pace. La comunità cattolica prega per la salute del Santo Padre. Continua l`alternarsi di scontri e rappresaglie, arresti ed intimidazioni, notizie censurate ed a senso unico.

Ed in un paese così povero di ricchezza e spesso anche di essenzialità, ma dove un incredibile numero di bambini sono “persi” per strada, si è avuta anche la prima nascita di un bambino “in provetta” ! Ed ha avuto anche un notevole risalto ! A mio parere un impiego proprio fuori luogo della ricerca scientifica, oltre che dell`Amore… O comunque un evento non-notizia che contribuisce solamente, nel suo piccolo o nel suo grande, al caos.

Intanto un dato certo è che nonostante lo strano tacito accordo di rivoltosi e governo sull`immunità turistica, definiamo così la condizione che consente ancora a “noi” occidentali di visitare il paese, il flusso turistico di febbraio 2005 è stato circa del 50% inferiore allo stesso periodo del 2004. Che già non era florido rispetto all`anno prima… In ogni caso proprio un “turismo consapevole e preparato” potrebbe essere una forma di aiuto e di testimonianza che viaggiatori del futuro potrebbero recare alla causa del Nepal e del suo popolo. Giusto la prossima settimana una delegazione di Agenti ed Operatori Turistici del Nepal dovrebbe essere in Europa, a Berlino. Ci sarà una fiera del turismo a cui io stesso sono stato invitato. Spero di esserci, di incontrare amici e di tentare, per me e per voi che seguite queste note, di fare un po` di chiarezza.

Del resto ci sono Paesi, come recentemente Cuba, che appoggiano Re Gyanendra e le sue decisioni. Ed anche in Nepal il Sovrano ha i suoi sostenitori. La “Bhaktapur Civil Society” ad esempio, ha appena organizzato un corteo composto da svariate centinaia di persone, e di varie estrazioni sociali, per la pace. Con molti slogan, appunto, a favore del Re e delle sue ultime scelte e misure di sicurezza e controllo iniziate il 1 febbraio scorso…

Come non tornare con il pensiero al piccolo-grande “corteo” di biciclette che giusto lo scorso anno ebbi il piacere di organizzare e guidare. Dal confine della Cina-Tibet fino al confine indiano di Sanauli. Naturalmente passando, oltre che per i maggiori centri, per il “magico giardino” di Lumbini, dove sei secoli prima di Cristo nacque Gauthama Sakyamuni, Siddharta.

Oltre al nostro impegno c`era veramente una grande speranza di poter recare un piccolo contributo al dialogo ed alla risoluzione della già intricatissima situazione. Avevamo anche una proposta ufficiale del Comune di Firenze di cui mi onorai di esserne una sorta di “ambasciatore”, ma niente.

Allora come adesso il Nepal pare sempre più in marcia su una delle sue creste himalayane di cui non se ne vede la fine.

Marco Banchelli

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