La relatrice Onu per le violenze sulle donne, Yakin Ertuk, ha espresso oggi tutta la sua preoccupazione per la condizione femminile in Iran. Dopo una visita di una settimana nel Paese mediorientale, la Ertuk ha chiesto alle autorità di Teheran di approvare la Convenzione internazionale contro la discriminazione delle donne, votata dal precedente Parlamento riformista ma bloccata dal Consiglio dei Guardiani, organo conservatore non eletto.
La rappresentante Onu ha chiesto una serie di riforme giudiziarie per abolire le leggi discriminatorie che, unite al malfunzionamento della giustizia, fanno sì che donne che “cercano di vedere punita la violenza subita, vengano esse stesse condannate dalla legge e dalla società al posto dei colpevoli”.
La Ertuk ha parlato di violenze psicologiche, fisiche e sessuali nelle famiglie e di violenze della comunità. Ha anche denunciato arresti arbitrari per opinioni politiche, maltrattamenti e mancato accesso alla difesa legale, anche durante gli interrogatori. Ha auspicato inoltre che venga abolito il supplizio della lapidazione e le condanne a morte di minorenni.
La rappresentante delle Nazioni Unite ha infine fatto riferimento agli sviluppi positivi nella società iraniana, come il fatto che più della metà degli studenti ammessi all’Università ogni anno siano donne, precisando però che è arrivato il momento di creare anche opportunità di lavoro adeguate, che permettano di rafforzare la presenza delle donne anche a livelli di responsabilità.
Peace Reporter, 06.02.2005