“São Tomé e la Nigeria hanno stabilito un limite di sei mesi entro i quali le compagnie dovranno cominciare a lavorare sul ‘blocco 1’, mentre potranno iniziare la produzione reale di petrolio entro il 2008” ha detto al momento della firma Carlos Gomes, presidente del consiglio di amministrazione della ‘Zona di sviluppo comune’ (Jdz), istituita dai due Paesi africani per lo sfruttamento congiunto delle risorse petrolifere.
Il ‘blocco 1’ è uno dei cinque ‘blocchi’ petroliferi amministrati dalla Jdz e situati nel Golfo di Guinea; si stima che complessivamente da questi territori si potrebbero ricavare almeno 6 miliardi di barili di petrolio. Assegnato in gestione nell’aprile 2004 a ChevronTexaco, il ‘blocco 1’ – una superficie acquatica di 1.800 metri, situata circa 300 chilometri a nord della città di São Tomé – è posseduto per il 51% dalla stessa multinazionale, per il 40% da Exxon Mobil e per il 9% da Eer (Equity Energy Ressources), compagnia nigeriano-norvegese.
Grazie all’accordo raggiunto, il piccolo arcipelago di São Tomé e Principe, considerato una delle nazioni più povere del mondo, potrebbe vedere arrivare i primi ‘petrol-dollari’. Secondo un’intesa di esplorazione congiunta siglata nel 2001 con il potente ‘vicino’, però, al minuscolo Stato dovrebbe spettare il 40% delle entrate ricavate dai ‘blocchi’ della Jdz, mentre la Nigeria, primo produttore africano di petrolio, ne intascherà il 60%.
[LM] – AFRICA 2/2/2005