Ambiente

Caccia, Sicilia regina dell’illegalità

  La caccia illegale durante stagione venatoria 2004-2005, che si concluderà oggi, verrà ricordata come una delle più nere mai registrate finora per le specie protette dalla legge 157.
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Trentanove le specie di uccelli, di cui 18 di rapaci, ma anche una cicogna bianca, cadute sotto i colpi di fucile in soli 5 mesi di caccia e raccolte dai centri di recupero della lipu. 192, in totale, i rapaci vittime degli abbattimenti illegali.

Fra quelle colpite, alcune rarissime specie di rapaci prese a fucilate in Sicilia e

ricoverate al centro Lipu di Palermo: 1 falco pescatore, 1 aquila anatraia

minore, 1 biancone < nazionale e internazionale – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca Lipu – maturato in un paese, l’Italia, dove alcune parti politiche intendono liberalizzare l’attività venatoria e depenalizzare i reati. A fronte di

questi dati, se si considera che gli animali ricoverati nei centri Lipu sono solo una piccolissima percentuale del totale ipotizzabile, ne deriva un numero di animali protetti abbattuti che si aggira sulle diverse migliaia>>.

L’eccezionale passaggio sull’Italia nello scorso mese di ottobre della rara aquila minore ha purtroppo comportato l’abbattimento di molti esemplari: ben 10 sono stati recuperati dai centri Lipu, di cui 2 a Palermo, 4 a Livorno, 3 a Roma e 1 a Casacalenda (CB) tra le specie di uccelli rare abbattute sul territorio nazionale e ricoverate nei centri Lipu troviamo anche una decina tra falco pellegrino e falco pecchiaiolo, e poi smerigli (2), gufi di palude (2), falchi di palude (4), albanelle reali (3) e minore (1). Tra le specie protette non

rapaci, la Sicilia si conferma la regione più spietata: la caccia illegale ha

abbattuto specie rarissime come il tarabuso (1 individuo), che sverna in non

più di 200 individui nel nostro paese; l’occhione (2 abbattuti, su nemmeno un centinaio di svernanti) e la ghiandaia marina (1 abbattuto).

Sulla penisola l’episodio più grave è l’uccisione di una cicogna bianca, recuperata dal centro molisano Lipu di Casacalenda (CB).<>.

Non sono state risparmiate dalla furia dei fucili nemmeno alcune specie

acquatiche marine quali la sula, così come altre specie acquatiche come lo

svasso piccolo, la nitticora, la garzetta, l’airone cenerino e l’airone bianco maggiore. < caccia illegale e del bracconaggio rispetto allo scorso anno – dichiara Danilo Selvaggi, responsabile rapporti istituzionali Lipu – di fronte a questo scenario appare assolutamente indispensabile che il Parlamento italiano valuti una seria lotta al bracconaggio e una concreta ed effettiva applicazione della legge 157, anziché, come qualcuno irresponsabilmente vorrebbe fare, un suo

stravolgimento>>.

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