Le autorità migratorie dominicane e l’esercito di Santo Domingo hanno annunciato di aver individuato e smantellato un centro di falsificazione di documenti, nel quale centinaia di persone avrebbero ottenuto nelle ultime settimane, a pagamento, passaporti e carte d’identità false per poter passare attraverso il comune confine tra Repubblica Dominicana e Haiti.
Il centro, gestito dalla malavita dominicana in pieno accordo e collaborazione con quella haitiana, sorgeva a Dajabón, proprio sulla frontiera tra i due Paesi, circa 295 chilometri a nord-ovest di Santo Domingo.
L’ufficio clandestino in cui venivano falsificati i documenti era diventato una sorta di centrale della tratta degli esseri umani, attività contro la quale l’esercito dominicano, in mancanza di un efficace controllo delle frontiere da parte di Port-au-Prince, ha deciso nelle ultime settimane di dispiegare un numero crescente di uomini, nel tentativo di contrastare efficacemente la criminalità organizzata, attiva anche nel traffico di droga e d’armi, oltre che in quello d’esseri umani.
È dall’inizio di dicembre 2004 che Santo Domingo ha deciso di usare massicciamente le forze armate per pattugliare il confine con Haiti, a causa dell’aumento delle attività criminose e dell’accresciuto potere economico delle bande attive nei due Paesi.[LL]