La cancellazione totale, immediata e incondizionata dei 272 miliardi di debito estero degli undici Paesi colpiti dal maremoto nel sud-est asiatico e in Africa orientale verrà chiesta al Forum Sociale Mondiale (Fsm) che si svolgerà a Porto Alegre dal 26 al 31 gennaio.
La proposta – viene precisato dagli organizzatori del grande appuntamento della società civile internazionale – sarà posta all’ordine del giorno del Forum e non avrà nulla a che vedere con la proposta di moratoria lanciata nei giorni scorsi dal ‘Club di Parigi’, composto dai Paesi ricchi che vantano i maggiori crediti.
“Proponiamo una soluzione definitiva, cioè l’annullamento del debito” spiega Rosilene Wansetto, del Coordinamento delle reti del ‘Jubilée Sud’, che fa parte degli organizzatori del Forum. Questa proposta sarà discussa all’interno di uno degli undici ‘tavoli’ di lavoro in cui sono suddivisi per motivi organizzativi gli oltre 2.500 eventi dell’appuntamento brasiliano, al quale sono attesi circa centomila partecipanti; durante il Fsm verrà anche affrontata la creazione di un osservatorio internazionale sul debito.
La richiesta di sgravare i bilanci dei Paesi devastati dallo Tsunami – che secondo gli ultimi e non definitivi bilanci ha ucciso 225.000 persone – si inserisce all’interno della campagna mondiale per l’annullamento del debito dei Paesi poveri, che vede impegnate decine di organizzazioni, movimenti sociali, sindacati e intellettuali in tutto il pianeta.
“Il debito totale di questi Paesi ammonta a 1,6 miliardi di dollari: è uno scandalo. Nel 2004 questi stessi Paesi hanno trasferito 300 miliardi di dollari nel nord del Mondo soltanto per pagare gli interessi del debito” denuncia l’economista e politologo belga Eric Toussaint, presidente del Comitato per l’annullamento del debito estero del Terzo Mondo (Cadtm). [EB]
Brasile, 20/1/2005