In un documento pubblicato oggi, Amnesty International esprime preoccupazione sulle conseguenze sui diritti umani dei lavoratori migranti del provvedimento di regolarizzazione lanciato il 15 settembre. La regolarizzazione è diretta ai migranti “occupati irregolarmente”, compresi quelli irregolarmente presenti in Italia.
In particolare, l`organizzazione esprime preoccupazione sulle limitazioni imposte ai lavoratori migranti rispetto all`accesso alle procedure per regolarizzare il proprio status. Le limitazioni imposte rendono i lavoratori migranti completamente dipendenti dai loro datori di lavoro e accrescono la loro vulnerabilità allo sfruttamento lavorativo.
Amnesty International esprime preoccupazione anche per il fatto che i lavoratori migranti che sono vittime di abusi dei diritti umani e si rivolgono alle autorità corrono ancora un rischio reale di essere detenuti ed espulsi in quanto migranti irregolari. Questa situazione crea ostacoli all`accedesso alla giustizia dei lavoratori migranti e mina gli sforzi delle autorità volti all`individuazione e alla lotta contro lo sfruttamento lavorativo.
L`organizzazione raccomanda che la procedura della regolarizzazione sia modificata in modo da assicurarne la conformità con gli obblighi di prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo e di garantire l`accesso alla giustizia alle vittime di abusi dei diritti umani.
L`accesso alla procedura di regolarizzazione per i lavoratori migranti deve essere pratico ed efficace. I lavoratori migranti devono poter presentare domanda per regolarizzare il proprio status. Se in possesso dei requisiti del caso, i lavoratori migranti devono poter completare la procedura anche senza la cooperazione del datore di lavoro. Infine, i lavoratori migranti devono poter cambiare datore di lavoro legalmente durante il periodo di tempo necessario per il completamento della procedura.
In questo documento, Amnesty International analizza l`impatto della regolarizzazione del 2009 sui diritti umani dei lavoratori migranti e suggerisce raccomandazioni relative al nuovo provvedimento di regolarizzazione.
La regolarizzazione del 2012 è il quarto provvedimento di regolarizzazione ad hoc a cui il governo italiano ha fatto ricorso dal 1998 (le regolarizzazioni precedenti hanno avuto luogo nel 1998, 2002 e 2009).