La visione di Diaz, il film di Daniele Vicari sui fatti di Genova, pone un interrogativo: come è stata possibile una sospensione così grave dei diritti umani? A questa domanda vorremmo aggiungerne una più grave: siamo sicuri che non ci siano – in corso – situazioni simili?
Ogni giorno riceviamo segnalazioni più o meno gravi dai CIE di tutta Italia. I migranti reclusi denunciano aggressioni e pestaggi, specie dopo le fughe. E` una sorta di rappresaglia. Una vendetta che colpisce anche chi alla fuga non ha mai pensato.
Gli indizi sono tanti. Frammenti come quelli emersi da Ponte Galeria, da Bari, da Santa Maria Capua Vetere, da Gradisca d`Isonzo o da Palazzo San Gervasio. Oppure agghiaccianti denunce come quella che proviene dal CIE di Milo. Non solo violenze fisiche, ma anche mentali. Far dormire una persona su un letto bagnato è un gesto incivile anche se non lascia tracce.
“Questa notte alcuni di noi sono fuggiti. Ma le forze dell`ordine ci stanno trattando in maniera disumana, hanno picchiato tanti di noi, e hanno bagnato tutte le nostre brande con acqua, shampoo, sapone liquido e dentifricio”. “Loro entrano e massacrano tutti, picchiano ma picchiano veramente. Verso mezzanotte è entrata la polizia nel nostro settore. Siamo stati costretti a stare tutti seduti faccia a terra nella terra bagnata dagli idranti, fino alle quattro di mattina. Da tanti anni in Italia non abbiamo mai visto una notte come quella di ieri”. Non è Bolzaneto. E` Milo.
I migranti hanno spesso paura di denunciare quanto subito. Sanno che un confronto in Tribunale sarà impari. Che li aspetta un`espulsione. Non ci sono prove, direte. Nessuno vuole accusare indistantamente la polizia, però non possiamo nascondere tutte le voci che ci arrivano. Vogliamo avere la certezza che in Italia non si torturano i cittadini stranieri. E il dubbio non lo fa venire un gruppo di estremisti, ma una commissione del Senato. Citata dal Corriere della Sera.