Il cavalier Giovanni Cammarata (così lo nominò il popolo per celebrare le sue abilità) passò la vita ad aggiungere sculture alla sua casa – baracca di Maregrosso, quartiere degradato che nonostante il nome chiude lo guardo allo Stretto di Messina con orrendi capannoni, discariche, cantieri abbandonati. “Non rompete le opere di notte”, scrisse ai vandali. Ancora non sapeva che avrebbero distrutto la sua opera per farci il parcheggio di un supermercato.
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