La galassia di destra estrema prima e dopo la strage di Firenze

Tutti gli amici di CasaPound, da Sansonetti ai fascisti anni `70

Claudia Cernigoi
  Dopo il caso Casseri e la strage razzista di Firenze tutti chiedono lo scioglimento di CasaPound. Eppure fino a ieri uomini della sinistra, personaggi delle istituzioni e i soliti protagonisti degli anni neri della strategia della tensione firmavano appelli a suo favore e partecipavano alle sue feste. Da Sansonetti a Stefania Craxi, dal direttore del "Tempo" a importanti giornalisti.
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Gianluca Casseri ha conquistato i primi titoli dei giornali dopo essere diventato un assassino, andando al mercato a Firenze a fare il tiro al senegalese (ne ha ammazzati due, ma avrebbe potuto fare di peggio, visto l’armamentario che s’era portato dietro). Il fatto ci ha ricordato un po’ certe sparate (metaforiche, ovviamente) di un sindaco di Treviso che proponeva di “vestire gli immigrati da lepri” “per far divertire i cacciatori”. Casseri si è poi ucciso, ma quanti Casseri esistono in Italia? Sono persone che vivono nell’ombra, un po’ isolate, un po’ strane. Sono appassionate di fantasy, possiedono armi (legalmente? Illegalmente?). Frequentano circoli e associazioni di destra come CasaPound…

E’ un copione già visto, come all’epoca dell’attentato al “Manifesto” dove l’attentatore si fece male da solo (e per fortuna non fece male a nessun altro). “Forza nuova” prese subito le distanze. Dopo qualche anno, alle manifestazioni di Forza nuova filmate in “Nazirock”, si veda benissimo la folla inneggiare al mitico “camerata Insabato”, con applausi ed ovazioni. Insabato frequentava Forza nuova prima, la frequenta adesso. Ma evidentemente non era di Forza nuova solo il giorno in cui è andato alla redazione del Manifesto…

Chissà se anche Gianluca Casseri, dal quale oggi CasaPound prende le distanze, nonostante le numerose foto che lo ritraggono con le bandiere dell’associazione, avrà un recupero post-mortem. Chissà se ne leggeremo tra qualche anno il nome sui muri delle città, come oggi a Trieste trionfa una scritta inneggiante ad Alibrandi nel trentesimo anniversario della morte.

Alibrandi, chi era costui? Lo sanno i ragazzini della scuola media su cui troneggia da giorni una frase che nessuno ha ancora pensato a cancellare? Gli insegnanti della scuola hanno spiegato ai loro studenti che Alessandro Alibrandi era un criminale, un terrorista dei NAR che collaborò a diversi attentati per cui furono condannati Mambro e Fioravanti? Alibrandi fu chi mostrò il giudice Amato, che indagava sul terrorismo di destra, al camerata Fioravanti (che non lo conosceva di persona) affinché potesse riconoscerlo. Il giudice Amato che cadde poi sotto il piombo dei NAR; Alibrandi stesso partecipò al massacro di due poliziotti a Roma il 21 ottobre del 1981. E il 5 dicembre successivo rimase ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia stradale. Ecco perché a trent’anni di distanza viene ricordato sui muri di una scuola triestina da una firma GUD (Gruppo unione difesa, una delle entità affini, contigue, similari a Forza nuova).

Dopo l’episodio Casseri, ha girato nuovamente in rete un documento con i nomi di “intellettuali” che firmarono tempo fa un appello per “sdoganare” CasaPound, nel senso che si attivarono perché non fosse loro impedito di organizzare iniziative pubbliche. Da Piero Sansonetti a Ritanna Armeni, da Andrea Colombo a Ugo Maria Tassinari che a forza di studiare i fascisti se ne è invaghito, anzi affascinato. Oltre a loro troviamo personaggi inquietanti della galassia di estrema destra.

“Mario Michele Merlino – poeta e autore teatrale”. E’ lo stesso fascista che si era infiltrato tra gli anarchici romani dopo il “viaggio di studio” sulle tecniche di infiltrazione in Grecia nel 1969. Fu coinvolto nelle indagini su piazza Fontana.

“Maurizio Murelli – società editrice Barbarossa”. E’ l’uomo che fondò un circolo Barbarossa dopo avere scontato 11 anni di prigione per l’omicidio dell’agente Antonio Marino avvenuto a Milano nel 1973. Fondò anche la rivista Orion assieme a Marco Battarra, col quale mise anche in piedi un negozio di fantasy, “la bottega del fantastico”.

“Gabriele Adinolfi – Noreporter”, altro nome noto. Fu in Terza Posizione assieme a Roberto Fiore. Orggi sempre con Fiore sta in Forza nuova, dopo vent’anni di latitanza perché condannato per banda armata (come Fiore, del resto).

L’abbiamo lasciato per ultimo per la sua importanza istituzionale: “Cristano De Eccher – senatore del Pdl”. Il trentino De Eccher fu negli anni ’60 militante di estrema destra e sospettato addirittura di collusione con gli stragisti neri; la scorsa primavera ha presentato un disegno di legge costituzionale per abolire la XII norma transitoria della Costituzione, quella che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Da giovane fu condannato per questo reato.

Questi alcuni amici di CasaPound, ma ne hanno anche altri di una certa importanza, se esaminiamo il programma relativo alla loro Festa nazionale (“Direzione Rivoluzione”), svoltasi a Roma dal 15 al 18 settembre scorsi. “Roma, 9 settembre – Dibattiti con nomi della politica e dell’informazione, da Stefania Craxi a Mario Sechi, da Pietrangelo Buttafuoco a Gabriele Adinolfi. Ma anche formazione, sport, musica, teatro, volontariato, impegno sociale e un omaggio video a Pietro Taricone. Da giovedì 15 a domenica 18 settembre CasaPound Italia, chiuso il terzo anno di attività, si ritrova nel cuore di Roma, nella ‘postazione nemica’ di Area 19, per ‘Direzione Rivoluzione’, la festa nazionale del movimento nato a giugno 2008”. Stefania Craxi e Pietrangelo Buttafuoco sono relatori in un dibattito sulle “primavere arabe”.

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