La sfida decisiva della laicità nel Mediterraneo

Tunisia. Ragazza velata non può sostenere l`esame, i salafiti sequestrano il preside

Raffaella Cosentino
  A Manouba un gruppo islamico ha preso d`assalto l`Università. La protesta è nata perché un professore ha rifiutato di accettare agli esami una studentessa coperta dal niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. Il preside della facoltà sequestrato nel suo ufficio. Episodi simili in altre città del Paese. "Non ho più parole talmente sono disperata" dice una professoressa che chiede di rimanere anonima.
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Pubblicato su Repubblica.it

ROMA – Università di Manouba, uno dei principali atenei tunisini, a 25 chilometri dalla capitale. Da ieri pomeriggio il preside della Facoltà di Lettere e Arti, Habib Kazdaghli, non può uscire dal suo ufficio, il cui ingresso è presidiato da una folla di uomini che lui stesso ha definito alla France Presse “vestiti come degli afghani”. La protesta è nata perché un professore ha rifiutato di accettare agli esami una studentessa coperta dal niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. Ma c`è dà un`altra interpretazione: “Stranamente protestano soltanto gli uomini”, commenta una docente del Dipartimento di Italianistica della stessa Facoltà, che per ragioni di sicurezza personale chiede di non essere identificata. “Vuol dire che mandano apposta le donne per creare incidenti”.

Episodi simili sono accaduti negli ultimi due mesi anche a Sousse, Gabès e Kairouan. E c`è chi sospetta che si tratti di una strategia pianificata, con l`obiettivo di imporre alle università tunisine di accettare le studentesse con il velo integrale, le classi separate tra uomini e donne, il divieto per le donne di insegnare a studenti maschi e viceversa, la costruzione di sale di preghiera dentrole Facoltà. “Sta succedendo ovunque –  dice la professoressa – se si attacca l`università… non ho più parole talmente sono disperata”.

All`ateneo di Manouba, una studentessa su due porta il velo, ma si tratta del chador e dell`hijab, che comunque lasciano vedere il viso. Il consiglio di Facoltà ha deciso di non accettare il velo integrale. “Queste persone non frequentano i corsi, però si presentano agli esami –  spiega la docente per telefono – se non si vede lo studente in volto non si sa chi è, il divieto non ha ragioni religiose ma di didattica elementare”. La ragazza – che ha fatto esplodere il caso – era seguita da un gruppo di persone, in parte studenti, in parte persone esterne all`università che hanno assediato la direzione. “Hanno impedito l`accesso ai dipartimenti e alla hall dove c`è l`ufficio amministrativo del preside. Si sono fatti portare dei materassi con una camionetta, e hanno passato la notte nella hall. Hanno detto che sarebbero rimasti fino a che non si fosse autorizzato il velo integrale, la divisione delle classi tra uomini e donne e la costruzione di sale di preghiera in facoltà. Così  il preside è stato sequestrato all`interno del suo ufficio”.

 

In un video su YouTube si vede una folla in cui si distinguono uomini barbuti, alcuni con il capo coperto, che occupa l`ingresso della Facoltà e urla contro gli studenti in cima alle scale, i quali a loro volta protestano contro i salafiti. Intanto i docenti dell`ateneo si sono riuniti in assemblea per discutere il caso.

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