Sono oltre trecento tra i 14 e 17 anni, le ipotesi sui diritti violati

Lampedusa, occultamento di minori? Quello che Angelina Jolie non ha visto

Fulvio Vassallo
  La situazione più grave - nascosta durante la visita dei rappresentanti delle Nazioni Unite a Lampedusa - è costituita dalla condizione dei minori. Il 16 giugno risultavano presenti sull’isola più di trecento minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 14 ed i 17 anni, tra i quali si trovavano alcune ragazzine. Le ipotesi sulla violazione dei diritti.
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Durante la giornata del rifugiato i media hanno dato ampio spazio alla “spettacolare” visita a Lampedusa dell’attrice Angelina Jolie, accompagnata dal Commissario delle Nazioni Unite Gutierrez e dal cantante Claudio Baglioni. Dopo le dichiarazioni rese dai partecipanti a questa ennesima kermesse pubblicitaria che ha avuto luogo a Lampedusa viene da chiedersi che cosa abbiano fatto vedere agli illustri visitatori, dove li abbiano fatti entrare, con chi li abbiano fatti parlare.

Al di là della dichiarazione della Jolie contro i respingimenti collettivi in mare, senza nessun accenno agli accordi che li prevedono di nuovo, conclusi il giorno prima da Frattini con i “ribelli” del CNT di Bengasi, desta perplessità il silenzio mantenuto dall’ambasciatrice delle Nazioni Unite e da Gutierrez sulla condizione di abbandono dei minori non accompagnati presenti nell’isola e sulla condizione di segregazione riservata ai migranti tunisini, trattenuti da settimane in attesa di essere deportati, senza il riconoscimento di una sia pur minima dignità umana e quelle garanzie procedurali imposte dalla legge italiana e dal diritto comunitario. Come al solito, una parte dei tunisini era stata trasferita nei giorni precedenti da Lampedusa a Kinisia, vicino Trapani, dove rimangono rinchiusi persino richiedenti asilo e congiunti di cittadini comunitari.

Ma la situazione più grave che è stata nascosta durante la visita dei rappresentanti delle Nazioni Unite a Lampedusa è costituita dalla condizione dei minori. Il 16 giugno risultavano presenti sull’isola più di trecento minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 14 ed i 17 anni,  tra i quali si trovavano anche alcune ragazzine. Alcuni di loro erano trattenuti presso il Cpsa di Contrada Imbriacola  in un centro che ospita anche adulti, e gli altri, quelli già identificati, nell’ex base militare Loran (classificata nel sito del Ministero degli Interni come Cie, ma di fatto considerata ormai un’appendice del Cpsa di contrada Imbriacola, che a sua volta funziona come un centro chiuso, inaccessibile persino agli avvocati).

Alcuni dei minori trattenuti nei centri di Lampedusa sono arrivati nell’isola con gli sbarchi del 13 maggio, Altri con gli sbarchi successivi ovvero il 13, 14, 19 e 26 maggio ed altri ancora con gli  sbarchi del 6 e del 14 giugno. Nessuno di loro è libero di uscire dalla struttura in cui è trattenuto né può ricevere visite (se non delle Ong autorizzate dal ministero e dal Prefetto). Per nessuno di loro è stato nominato un tutore come sarebbe imposto dalla legge italiana nè è stata disposta alcuna forma di affidamento. Di fatto questi minori sono “affidati” all’associazione Lampedusa Accoglienza. Non si comprende in base a quale norma di legge. A nessuno di loro è mai stato notificato alcun decreto di trattenimento o di espulsione (né ciò potrebbe avvenire essendo inespellibili) e per nessuno di loro è mai stata svolta alcuna udienza di convalida. Non risulta che siano stati avvertiti il Giudice tutelare e la competente Procura dei minori per l’adozione tempestiva dei provvedimenti dovuti per prestare tutela ed assistenza ai minori.

Questi minori non accompagnati sono di fatto privati da molti giorni (alcuni da oltre 40 giorni) della libertà personale in palese violazione dell’art. 13 Costituzione nonchè della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo senza alcun provvedimento scritto nè alcuna convalida giudiziaria. Come si verifica da mesi, molti di loro sono potenziali richiedenti asilo in quanto provengono da Paesi tragicamente noti per le violazioni dei diritti umani e alcuni affermano di  avere dei parenti regolarmente soggiornanti in Italia con cui vorrebbero ricongiungersi.

In particolare,  anche nell’ex base militare Loran i minori si trovano alloggiati in condizioni di promiscuità con alcuni adulti, in contrasto con quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti. Tra questi minori si trova anche una sedicenne nigeriana.  Il centro di detenzione/accoglienza della ex base Loran potrebbe ospitare un massimo di 180 persone ed invece ce ne sono alloggiate spesso più di 250. Come è incerta la denominazione giuridica dei centri rimane incerta la condizione giuridica delle persone che vi sono ospitate, anche per settimane, ben oltre le esigenze del primo soccorso ed assistenza.  In questa struttura mancano le cabine telefoniche ed i minori riescono a telefonare (con la scheda di 5 euro che viene loro consegnata ogni dieci giorni) solo facendo code lunghissime per utilizzare dei cellulari forniti dalla associazione  Lampedusa Accoglienza (ente gestore di entrambi i centri).

Anche al centro di Contrada Imbriacola i minori si lamentano di non poter uscire di non sapere nulla del loro destino, e delle condizioni di detenzione. Qui ci sono circa anche una decina ragazzine. Dividono gli spazi anche con adulti. Le stanze da loro occupate sono assolutamente inadatte a ospitare minori: materassi di gommapiuma buttati per terra, bagni e pavimenti luridi. Chissà se hanno dato la possibilità ad ospiti tanto illustri di visitare anche questi luoghi di degrado.

Tra i minori non accompagnati trattenuti a Lampedusa qualcuno sta per compiere 18 anni e  si trova rinchiuso nel centro di Contrada Imbriacola da diverse settimane senza che ancora gli sia stato permesso di inoltrare domanda di permesso di soggiorno per minore età. Tutti questi minori non accompagnati esprimono evidenti segni di sofferenza e di disagio psichico anche perchè nessuno li informa sulla sorte che li attende. Sembra che a volte scoppino anche risse. Una situazione che non è tollerabile e rispetto alla quale tutte le istituzioni e gli organi di controllo hanno il preciso dovere di intervenire.

Una situazione sulla quale sarebbe stato meglio che la visita della Jolie e di Gutierrez avrebbe dovuto scoprire e portare all’attenzione dell’opinione pubblica e della magistratura.  Ed invece ancora una volta la cappa della censura e dell’omertà è calata su Lampedusa, mentre l’attenzione generale era rivolta alla sceneggiata del rilievo delle impronte digitali dell’ambasciatrice ONU, e alle manifestazioni di entusiasmo per la presenza nell’isola di ospiti tanto illustri. Di nascosto, intanto, alla vigilia della giornata del rifugiato, continuava il calvario dei minori stranieri non accompagnati abbandonati da settimane nell’isola di Lampedusa.

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