MESSINA – Riferendosi in una intervista alla “apertura dei cantieri” della Variante-Cannitello che sarebbe avvenuta il 23 dicembre 2009, il prof. Signorino aveva dichiarato che l’iter di approvazione del progetto di variante ferroviaria non era ancora concluso a quella data e (in risposta ad una precisa domanda in tal senso) che eventuali lavori che fossero presentati come connessi a tale progetto avrebbero potuto essere considerati abusivi.
Il dott. Ciucci, presidente della Stretto di Messina, aveva ritenuto diffamatorie queste affermazioni, sostenendone l’infondatezza e la falsità in base all’osservazione che il progetto della Variante-Cannitello era stato approvato dal CIPE ancora nel 2006. Opponendosi alla archiviazione disposta dal PM dott. Mansi, l’avv. Ripamonti aveva chiesto per conto di Stretto di Messina SpA che il prof. Signorino fosse sottoposto ad interrogatorio, ribadendo con vigore che le affermazioni da egli rese erano prive di fondamento e false.
Di fronte al GIP, dott. Massimo Di Lauro, l’avv. Briguglio (difensore del prof. Signorino) ha fatto presente che la delibera con cui il CIPE approvava nel 2006 la Variante-Cannitello (presentata da SdM come definitiva), in realtà prescriveva ancora al soggetto aggiudicatore di redigere un “progetto preliminare” da sottoporre “all’approvazione del CIPE”. Inoltre, ancora il CIPE, il 17 dicembre del 2009 (ossia appena cinque giorni prima della pretesa “apertura dei cantieri”) sollecitava Stretto di Messina SpA “a sottoporre a questo Comitato … il progetto preliminare” della Variante-Cannitello richiesto nel 2006.
Infine lo stesso dott. Ciucci firmava l’11 dicembre 2009 un “avviso di avvio del procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità” per la Variante-Cannitello, dichiarando che si trattava di un atto preliminare alla “necessaria nuova approvazione” del progetto, approvazione che non avrebbe comunque potuto intervenire prima del febbraio-marzo 2010. Stretto di Messina non poteva dunque sostenere che il progetto fosse stato conclusivamente approvato e, per conseguenza, che il prof. Signorino avesse prodotto affermazioni false e non documentate (peraltro, la documentazione relativa all’avviso per la dichiarazione di pubblica utilità era stata esplicitamente mostrata nel corso dell’intervista).
Dando atto anche del fatto che gli stanziamenti governativi in favore del ponte erano stati solamente deliberati, ma non erogati, il GIP Di Lauro ha nuovamente disposto l’archiviazione del procedimento “per infondatezza della notizia di reato”.