“I tunisini che arrivano a Lampedusa devono essere accolti congiuntamente dall`Unione Europea, perché se vengono prese loro le impronte digitali in Italia faranno la fine dei rifugiati somali di via dei Villini”. E` quanto afferma Shukri Said, l`attivista dell`associazione Migrare che segue da mesi l`emergenza dei somali, stipati in 140 tra topi e scarafaggi nella loro ex ambasciata a Roma.
Un pezzo di carta senza veri diritti. “E` un`illusione accogliere anche i tunisini con la protezione umanitaria – continua – gli viene riconosciuto un titolo che è una scatola vuota, senza diritti dentro”. Ex attrice, di origine somala e ora fondatrice di un`osservatorio sulle migrazioni, Said sottolinea due aspetti cruciali della questione rifugiati. La prima è collegata agli accordi internazionali di Dublino e alle norme italiane sull`immigrazione. Se un tunisino arriva in Italia senza visto va a finire in un centro di identificazione e di espulsione per un periodo fino a sei mesi prima di essere rimpatriato. Per evitare il Cie, un migrante appena sbarcato può chiedere asilo politico, ma se gli vengono accordati la protezione internazionale e il relativo permesso di soggiorno, non può fare domanda in un altro paese dell`Unione.
Per i rifugiati nessuna tutela. La seconda riguarda la mancanza di tutele dei rifugiati che si trovano a sopravvivere fragli stenti, a dormire in stabili occupati o a fare i braccianti a Rosarno e nelle altre campagne del sud. “Le persone vanno accolte perché hanno sfidato il mare e vengono dalla Tunisia che sta attraversando una condizione politica e sociale precaria – afferma Shukri Said – ma l`accoglienza va fatta con dignità e rispetto, non si devono illudere questi ragazzi, non devono diventare ostaggio dell`Italia. L`Europa deve farsi carico delle persone sbarcate perché l`Italia non ha le condizioni, le strutture e neanche la volontà politica di integrare i rifugiati”.
Il rischio del ghetto. Secondo Shukri Said, il rischio è quello che si creino “nuovi ghetti di tunisini”, proprio com`è successo con i somali, perché l`accoglienza nel nostro paese è una pura illusione. “L`Italia fa finta di accogliere ma poi scarica i rifugiati in mezzo a una strada – continua Said – è negligente e inadempiente rispetto ai trattati internazionali che ha firmato in materia di diritti dei rifugiati e di asilo politico”. La soluzione sarebbe dunque un`accoglienza congiunta con altri stati dell`Unione Europea in cui “c`è un sistema decente per i rifugiati”.
L`esempio dei somali. È lampante la storia dei somali di via dei Villini, nel cuore della capitale. “Non abbiamo ottenuto nemmeno la risposta dell`assessore comunale – dice la fondatrice di Migrare – il sindaco Alemanno non è presente. I diritti umani sono andati in rotta di collisione con le politiche xenofobe della Lega e delle Amministrazioni di centro-destra. È una miscela esplosiva senza precedenti. L`emergenza umanitaria dei rifugiati rischia di diventare una sciagura nazionale”