Le adesioni. I messaggi continuano ad arrivare da tutta Italia
Tre grossi plichi, ognuno dei quali contenenti trentasei pagine di accuse. In questo modo Franco Antonio Cassata, procuratore generale della Repubblica, dà seguito alla diffida in cui ci chiedeva di sospendere le presentazioni e ritirare il libro “L’enigma di Attilio Manca”. Adesso pretende un risarcimento danni (per “la sofferenza contingente e il turbamento dell’animo transeunte”) e che il libro sparisca o, almeno, che vengano eliminate le poche pagine del capitolo che lo riguarda.
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Il procuratore, in breve, sostiene che:
1) il riferimento alla sua figura è fuori contesto, perché l’argomento del libro è la ricostruzione del caso Manca.
Non è così. Alla fine del volume, lo scrittore Joan Queralt ha voluto ricostruire il contesto storico e politico in cui matura la vicenda. La sezione finale inizia con un excursus storico (che parte dalla fondazione di Barcellona) e si conclude elencando i personaggi più significativi del luogo. Tra questi l’ex sindaco Santalco e il magistrato Cassata, al quale sono dedicate appena sei pagine, su un totale di 208. Ecco dunque che la scelta appare perfettamente contestualizzata. Non è né una forzatura né un attacco gratuito.
2) Il capitolo è diffamatorio.
Anche questo non è vero. Per ogni episodio citato è riportata fedelmente la difesa del magistrato. Ogni fatto era già di dominio pubblico ben prima dell’uscita del libro ed è stato oggetto di vasto dibattito e di discussione in sede parlamentare. Personaggi di primo piano come Antonio Di Pietro e Giuseppe Lumia hanno presentato interrogazioni parlamentari in merito. L’espressione giudicata maggiormente diffamatoria (“Cassata è un chiaro esempio dello smisurato potere che l’autorità giudiziaria può arrivare ad esercitare”) appare un’opinione perfettamente legittima, peraltro non inusuale o isolata nel contesto del recente dibattito politico.
Nell’atto di citazione, si racconta che il CSM, nelle motivazioni della sua nomina a Procuratore generale, parla di “personalità di prim’ordine, vivacità d’ingegno e vasta cultura”. Il magistrato ci suggerisce di riferirsi a lui solo in in questi termini? Ogni altra espressione è diffamatoria? Se fosse così, la questione andrebbe ben oltre i confini della provincia di Messina e riguarderebbe il diritto alla libertà di espressione sancito dalla Costituzione.
Semplici domande
Chiediamo al magistrato Cassata: perché ha avviato una azione in sede civile e non ha chiesto il sequestro del libro? Perché ha inviato una lettera di diffida non solo all`editore del libro ma anche all`Associazione nazionale familiari vittime di mafia?
La storia di questo libro è lunga e tormentata. Qualche anno fa, furono inviate ai librai di Barcellona e Milazzo diverse lettere di diffida in cui si chiedeva di non esporre in vetrina il volume, allora ancora in edizione spagnola. Una procedura anomala e intimidatoria, perché il rivenditore non è in alcun modo responsabile del contenuto dei libri del suo esercizio.
Le azioni civili sono lunghissime, economicamente devastanti. Sono una spada di Damocle sulla testa di chi le subisce. Ne condizionano pesantemente le scelte. Soprattutto, se chi deve difendersi non possiede uno stipendio sontuoso o il potere di una carica importante. Soprattutto, se in coda all’atto di citazione si specifica che “si terrà conto del comportamento dei convenuti anche nel corso del giudizio”. Così la spada che hai sulla testa diventa tangibile. Ti costringerà a valutare atti e pensieri, a pesare ogni parola prima di scrivere, a trovare formule contorte e a immaginare ogni espressione usata come una prova a carico.
Dottor Cassata, se il suo non è un intento censorio perché non sceglie la strada del confronto culturale e del dibattito pubblico? Lo scopo comune è arrivare alla verità sul caso Manca o descrivere il nostro territorio come patria di poeti e letterati? In fondo, non la accusiamo di nulla di particolare, solo di rappresentare quella classe sociale e quel modello antropologico che per questioni puramente anagrafiche non ha compreso pienamente che la lotta contro il cancro mafioso è la priorità assoluta di terre distrutte dal dolore. E, forse, di non aver agito pienamente per fermare questo cancro. Questo, signor giudice, è un problema politico. Non se ne discute in un’aula di Tribunale.
Lei afferma infine che il libro si colloca “all’interno di una serie di azioni diffamatorie aventi tutte la stessa matrice”. Sinceramente non capiamo di cosa parla. Il libro è la traduzione italiana dell’opera di un autore indipendente, perdipiù spagnolo, e semplicemente racconta il dramma di una famiglia che da troppi anni aspetta giustizia. Una storia tragica, che dimostra come la mafia possa entrarti all’improvviso in casa, strapparti un congiunto, sconvolgerti l’esistenza. Di fronte a fatti come questi si può pensare, ingenuamente, che “a me non può capitare”. Le edizioni terrelibere.org hanno pubblicato il libro sia per testimonianza civile che per egoismo, per autodifesa, perché finché esisterà una criminalità così potente e feroce nessuno potrà dirsi libero e sicuro. Ci dispiace, ma la diffamazione non c’entra niente. E il libro rimarrà al suo posto.
Campagna “L’enigma di Attilio Manca non deve sparire. L’inchiesta di Viterbo non deve essere archiviata”
Chiediamo a tutti di sostenere la prosecuzione di questa esperienza editoriale. “L’enigma di Attilio Manca” non deve sparire. L’inchiesta di Viterbo non deve essere archiviata. Mandate la vostra adesione a enigma@terrelibere.org indicando nome, cognome, città.
La difesa dell`editore terrelibere.org è stata assunta dallo studio Picciotto di Messina, che ringraziamo.
Le prime adesioni
- Raffaella Cosentino, Roma
- Valeria Baraldi, Castenedolo (Brescia)
- Norma Ferrara, Roma
- Maria Cristina Saija, Messina
- Maddalena Di Paola, Messina
- Luigi Manca, Messina
- Elena Serafini, Viterbo
- Antonio Mazzeo, Messina
- Marco Prosperini, Orvieto
- Liliana Carbone, Locri
- Libreria Gutenberg, Barcellona
- Augusto Mirabile, Milazzo
- Luciano Mirone, Catania
- Rosanna Damiani, Roma
- Alberto Mossino, Asti
- Stefano De Barba, Belluno
- PIAM Onlus, Asti
- Lorenzo Baldo, Sant’Elpidio a Mare (Fermo)
- Redazione Antimafia Duemila, Sant’Elpidio a Mare (Fermo)
- Renza Fanti, Reggio Emilia
- Gianluca Manca, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Gino Manca, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Angela Manca, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Carmen Fasolo, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Concetta Marfia, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Bruna Portogallo, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Myriam Perdichizzi, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Chiara Siragusano, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina)
- Daniele Andaloro, Milazzo
- Pietro Saitta, Messina
- Nicoletta Biondo, San Vito lo Capo (Trapani)
- Nicola Biondo, San Vito lo Capo (Trapani)
- Luigi Sturniolo, Messina
- Annamaria Manca, Messina
- Ivana Canovacci, Roma
- Daniele Vignandel, Pordenone
- Pierluigi Ricci, Loreto (Ancona)
- Rosario Urzì, Chieri (Torino)
- Luca Longo, Pisa
- Simona Cannaò, Sant`Arpino (Caserta)
- Giovanni Tizian, Modena
- Laura Galesi, Catania
- Fulvio Vassallo, Palermo
- Enrico Montalbano, Palermo
- Carlo Dones, Palermo
- Helene Benedetti, Chieti
- Redazione “Informare per resistere”, Parigi (Francia)
- Antonella Scaffidi, Roma
- Alessandra Versaci, Rocca di Caprileone (Messina)
- Serafino Ruffo, Corigliano Calabro (Cosenza)
- Hotel “La scarpetta di Venere”, Barrea (L`Aquila)
- Francesca Munno, Amantea (Cosenza)
- Lucia Raschetti
- Cristina Bianchi, La Spezia
- Claudia Bertanza, La Spezia
- Francesco Riva
- Carmen Manca, Messina
- Antonino Scollo, Messina
- Francesca La Spina, Messina
- Lorenzo Finanze, Messina
- Giulio Perticari, Messina
- Gervasio Ungolo, Palazzo San Gervasio (Potenza)
- Giuseppina Speciale, Viterbo
- Davide Tassan Zorat, Marsure – Aviano (Pordenone)
- Andrea Del Zozzo (Udine)
- Agende Rosse (Udine)
- Teresa Atzeni (Cagliari)
- Michele Galvani (Parma)
- Lucia Raschetti, Milano
- Francesca Maio, Milazzo (Messina)
- Nino Pirri, Milazzo (Messina)
- Luigi Villani, Latina
- Francesco Gentile, Partanna (Trapani)
- Roberto Di Gleria, Candelio (Biella)
- Nicola Maria Salvo, Rometta Marea (Messina)
- Nunzia Agostino, Palermo
- Carmelo Gentile, Mazara del Vallo (Trapani)
- Maria Anna Ballatore, Mazara Del Vallo (Trapani)
- Fabio Maiani, Mazara del Vallo (Trapani)
- Ada Gentile, Mazara del Vallo (Trapani)
- Maria Girgenti Tirza, Mazara del Vallo (Trapani)
- Giuseppe Gentile, Mazara del Vallo (Trapani)
- Concetta Bruno, Trecastagni (Catania)
- Beatrice Andolina, Roma
- Roberto Di Cara, Licata
- Marilisa Di Stefano, Viterbo
- Claudia Pipitone, Mazara del Vallo (Trapani)
- Angiolino Morcavallo
- Danilo Chirico, Roma
- Chantal Antonizzi, Parabiago (Milano)
- Luana Poma, Trapani
- Adriano Mencarelli, Roma
- Lucio Tomarchio, Catania
- Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, Palermo
- Umberto Santino, Palermo
- Anna Puglisi, Palermo
- Nino Amadore, Palermo
- Daniela Pappalardo, Monterosso Almo (Ragusa)
- Alberto Mossino, Asti
- Stefano De Barba, Belluno
- Antonio Popone, Reggio Calabria
- Giovanni Smedili, Milazzo (Messina)