Roma – “Lanciamo l’allarme sul problema della responsabilità civile dei giornalisti con l’uso della querela e della richiesta di risarcimenti milionari come strumenti di intimidazione preventiva, una sorta di mobbing nei confronti del diritto di cronaca”. Sono parole di Giuseppe Giulietti, deputato del gruppo Misto e fondatore di Articolo 21 durante la presentazione del libro “Strozzateci Tutti”, (Aliberti editore) opera collettiva di 23 scrittori contro le mafie, nella sala stampa di Montecitorio. “Dobbiamo proporre- ha continuato Giulietti – come ha fatto l’Islanda, un inasprimento della pena per qualunque esponente delle istituzioni che esercita una pressione indebita nei confronti degli operatori dell’informazione”.
Sul problema del ricarcimento del danno e delle querele si terrà un convegno il 17 novembre nella sede della Federazione nazionale della stampa, con testimonianze di giornalisti, tra cui Milena Gabanelli. Ad annunciarlo è stato Roberto Morrione, direttore di Libera Informazione, che ha detto: “la querela e il risarcimento danni sono misure terroristiche che devastano la possibilità di fare inchieste sulla zona grigia dove le mafie hanno la complicità con la politica e con l’imprenditoria”. Roberto Natale, presidente della Fnsi, ha confermato: “Cercheremo di togliere anche questa forma di bavaglio”. Si chiede che chi querela un giornalista per diffamazione se perde il processo sia automaticamente condannato a sua volta a pagare al giornalista un risarcimento danni pari a quello chiesto in prima istanza.