SIRACUSA – Mentre gli italiani si apprestavano a commemorare i defunti, qualcuno ha voluto ricordare che il Mediterraneo è diventato negli ultimi anni un gigantesco cimitero per le stragi di migranti affogati nei viaggi della speranza. O della disperazione. Morti che non hanno lapidi né tombe, il prezzo che l’Africa paga esportando in Europa il meglio dei suoi giovani, in cerca di un cambio di vita. Tra i tanti naufragi in cui morirono questi uomini e donne migranti, ce n’è uno che ogni anno viene ricordato. La notte tra il 27 e il 28 ottobre del 2007 una piccola imbarcazione proveniente dall’Egitto si rovesciò vicino alla spiaggia della riserva di Vendicari (Sr). Morirono 17 persone, egiziani e palestinesi. L’osservatorio sulla migrazione “Borderline Sicilia” ricorda in un comunicato che fu “l’ennesima strage del mare tra quelle che da anni insanguinano le frontiere europee”.
E’ stata organizzata una commemorazione di due giorni, a tre anni da quel naufragio, per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione. E per dire che “oggi queste tragedie si consumano nelle acque internazionali o territoriali degli stati nordafricani, lontano dagli occhi degli stati europei, a causa dei pattugliamenti misti, italo-libici, in vigore da maggio 2009”. Contro la criminalizzazione dei migranti, le nuove forme di schiavitù e di sfruttamento, Vendicari ricorda il terzo anniversario dala strage.
Sabato 30 ottobre alle ore 18, al Circolo Di Vittorio a Modica (Rg) è stato presentato l’audio documentario «Il ramo si piega davvero!» di Heike Brunkhorst e Roman Herzog sul razzismo in Italia, con un dibattito sul tema con gli autori e il giornalista Massimiliano Perna. Il pomeriggio seguente, alle 15. 30 sulla spiaggia di Cittadella di Vendicari (Noto), ci la commemorazione con un corteo, che gli organizzatori hanno chiamato “carovana funebre”. Vendicari è una delle località turistiche più famose della Sicilia, le cui spiagge e acque cristalline sono state premiate anche la scorsa estate dalle vele di Legambiente.