BARCELLONA (ME) – Il primo intervento è di Angela Manca, madre di Attilio. “Se non parli di tuo figlio sarà dimenticato”, erano le parole di Sonia Alfano. “Anzi, diranno che è morto per droga”. Ecco che inizia una lunga lotta per la verità. L`incontro con Joan Queralt, scrittore catalano, che inizia a raccogliere il materiale sul caso. Il primo libro, pubblicato in Spagna. Quindi la traduzione in italiano.
Antonello Mangano, editore del libro, racconta appunto le difficoltà della versione italiana. Proprio qualche giorno prima della presentazione, è giunto un telegramma di diffida alla diffusione del volume. Olga Nassis, traduttrice, ha raccontato il contesto locale e le caratteristiche letterarie dell`opera di Queralt. Benny Calasanzio, collaboratore di Micromega e del Fatto Quotidiano, ha introdotto il caso Manca, raccontato nei dettagli da Gianluca, fratello di Attilio.
Quindi hanno concluso Sonia Alfano e Fabio Repici, legale dei Manca e conoscitore dei dettagli tecnici del procedimento giudiziario. L`avvocato non si è limitato a parlare degli aspetti giuridici ma ha messo in evidenza i limiti di una classe dirigente locale ormai “alla frutta”, sostanzialmente sconfitta e isolata.
Del resto la sala piena, i continui applausi ai relatori, il clima teso ma solidale coi familiari delle vittime di mafia ne sono una prova evidente. Così come gli oltre 400 visitatori che hanno seguito in diretta l`incontro dai siti www.soniaalfano.it e www.terrelibere.org. Così come le decine di persone che – il giorno successivo – hanno affollato la sala della Biblioteca Comunale di Milazzo.