Un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza ha causato la morte di tre palestinesi lo scorso 1 giugno. Lo riferiscono fonti palestinesi. Sale così a cinque morti il bilancio di sangue. In precedenza, affermano fonti dell’esercito israeliano, due palestinesi, presunti “infiltrati” erano stati uccisi vicino al confine tra Gaza e Israele.
A darne notizia sono i siti dei principali quotidiani israeliani, Haaretz e Jerusalem Post e l’agenzia di stampa palestinese Maan News. L’attacco aereo è avvenuto nel nord della Striscia di Gaza, vicino alla città di Beit Lahiya. Secondo la versione dell’esercito israeliano, riportata da Haaretz, gli aerei avrebbero sparato su una postazione da cui erano stati lanciati due razzi contro la città israeliana di Ashkelon.
I razzi non hanno causato vittime tra i civili israeliani. I palestinesi uccisi nel raid aereo israeliano sarebbero militanti della resistenza palestinese. Sempre secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, in precedenza erano stati uccisi dalle truppe dell’esercito israeliano in una sparatoria due militanti della Jihad Islamica che avrebbero varcato il confine tra Gaza e Israele. Il giornale cita fonti dell’esercito israeliano.
Opposta la versione di Maan News. Secondo l’agenzia palestinese, le forze israeliane sarebbero entrate a Gaza per un centinaio di metri oltre il confine durante una sparatoria con i combattenti palestinesi. Le forze di sicurezza israeliane sono in stato di allerta ai confini con il Libano, con la Siria e con Gaza dopo l’attacco alle navi della Freedom Flotilla che ha causato la morte di almeno 9 attivisti pro- palestinesi il 31 maggio.