Impregilo verso il controllo di banche ed assicurazioni?

Dopo la morte di Gavio, si apre lo scontro per il riassetto di Impregilo

Redazione terrelibere.org
  Gavio, l`imprenditore piemontese partito dalle cave di ghiaia ed arrivato sulla soglia di Mediobanca, è scomparso. La sua morte apre nuovi scenari in Impregilo, l`impresa che dovrà costruire il Ponte sullo Stretto. Si fanno avanti banche ed assicurazioni, ed arretra il fronte dei costruttori
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La scomparsa di Marcellino Gavio apre lo scontro sui nuovi equilibri in Igli, la finanziaria che controlla Impregilo con il 29,96% e che a sua volta è partecipata pariteticamente dal gruppo Gavio, dai Benetton e dalla famiglia Ligresti. L`inaspettata scomparsa dell`imprenditore di Tortona potrebbe ora spingere Mediobanca – che secondo MF avrebbe in pegno Igli – ad accelerare su un progetto di riassetto cui avrebbe gia` cominciato a mettere mano.

Al gruppo FonSai (Fondiaria SAI) interessa impedire lo scioglimento di Igli onde evitare di doversi sobbarcare, insieme alla partecipazione in Impregilo, anche la quota corrispondente di debito presso Igli che eleverebbe a livelli insostenibili l`impegno complessivo del gruppo Ligresti verso le banche.

L`azione di regia di Mediobanca s`inserirebbe quindi con lo studio di una soluzione in grado di liberare, senza penalizzarlo oltremodo, l`imprenditore siciliano. Una volta sistemato questo tassello, sarebbe possibile anticipare lo scioglimento del patto Igli finalizzando un nuovo assetto di controllo per Impregilo. Una soluzione potrebbe essere un patto di consultazione tra grandi soci, tra cui anche Generali (che in ottobre ha arrotondato dal 3,1% al 3,24% di Impregilo), la stessa Mediobanca e Intesa Sanpaolo, che nei mesi scorsi avrebbero raccolto pacchetti significativi, sebbene inferiori al 2%.

Questo indirizzerebbe Impregilo verso il controllo di banche ed assicurazioni, accentuandone il carattere finanziario. Il gruppo Gavio, tuttavia, appare abbastanza solido e sotto il controllo di Beniamino Gavio, il primo figlio. Il gruppo nasce con le cave di ghiaia dal fiume Scrivia, nei pressi di Alessandria, per poi costruire negli anni un impero: società di trasporti e di logistica, autostrade (sue la Torino-Milano e la Torino-Piacenza) e costruzioni e, da ultimo, l`energia.

Un miracolo italiano favorito – al solito – da numerosi contatti con i politici, della prima come della seconda Repubblica. Durante Tangentopoli, trascorse un anno di latitanza a Montecarlo in attesa della fine della burrasca. Poi arriva il periodo d`oro delle privatizzazioni, di cui Gavio approfitta abbondantemente.

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