Proprio nel giorno in cui la stampa di tutto il mondo pubblica il messaggio con cui Obama annuncia la volontà del nuovo governo degli Stati Uniti di riconoscere che il mondo è cambiato e che gli Stati Uniti devono stabilire con i popoli islamici nuovi rapporti basati su principi di eguaglianza e di collaborazione, compare su un quotidiano catanese un`intervista al ministro della Difesa Ignazio La Russa che annuncia, gloriandosene, di avere ottenuto la designazione della base di Sigonella come sede di nuovi strumenti di spionaggio e di guerra a stelle e strisce.
Il punto di forza sarebbe, a suo dire, il finanziamento dei paesi del Patto Atlantico, tra cui l`Italia, per tenere sotto controllo tutta l`area del Mediterraneo e del Medio Oriente fino ai teatri di guerra dell`Iraq e dell`Afghanistan.
La Sicilia e Sigonella non sono nuove a tentativi di questo genere, svolti in passato per far assumere all`isola una funzione di prima linea nella lotta contro l`indipendenza dei popoli musulmani e dei loro potenziali alleati e sostenitori.
Sigonella fu teatro, come si ricorderà, dello scontro tra il governo italiano di Craxi e quello americano di Reagan a proposito dell`arresto illegale di esponenti della resistenza palestinese.
La Russa dice nella sua intervista che questo dispiegamento di forze porterà benefici in quanto opereranno nella base circa 800 famiglie di militari americani che avranno bisogno di alloggiamenti e servizi (forniti dagli speculatori edilizi catanesi e della Sicilia orientale). Con scarso effetto sull`occupazione e sul vero sviluppo economico che non può essere basato sulle ricadute marginali di una spesa militare la cui parte maggiore va ad un consorzio di industrie statunitensi ed europee che in Sicilia non hanno nessuna base operativa.
Vorrei fare alcune considerazioni.
In primo luogo l`installazione degli aerei senza pilota Euro Hawks UAV è stata decisa nel quadro della politica aggressiva dell`amministrazione Bush, tendente alla creazione in Polonia e in Boemia di due impianti di spionaggio satellitare per completare un accerchiamento della Russia di Putin, analogo, nelle forme di più avanzata tecnologia, a quello operato durante tutta la guerra fredda nel confronto dell`Urss all`epoca dei missili Cruise.
L`Italia di Berlusconi e di La Russa così si allinea, come già e avvenuto riguardo le resistenze alla politica energetica ambientalista europea, con i regimi dei paesi più arretrati della ex zona di influenza sovietica e più strumentalmente docili rispetto alle direttive dell`amministrazione di Bush.
In secondo luogo l`assegnazione a Sigonella di questo “cadeau” avviene dopo che gli altri paesi europei della Nato, a cominciare dalla Germania, subodorando il cambiamento in corso della politica americana, hanno fatto diplomaticamente trascorrere i termini per rivendicare l`installazione sul loro territorio di questi strumenti di guerra.
Questo annuncio pone, ancora una volta, alle forze che in Sicilia si richiamano alla tradizione di lotta per la pace – che ebbe un suo culmine fondamentale nella battaglia di Pio La Torre per eliminare i missili dalla base di Comiso, oggi trasformata in aeroporto civile – il compito di rilanciare, attraverso una serie di iniziative, la battaglia per la trasformazione dell`aeroporto militare di Sigonella in un grande aeroporto civile al servizio di tutti i popoli del Mediterraneo, che potrebbe portare alle popolazioni dell`Isola ben altre risorse occupazionali ed economiche. Proprio nel momento in cui l`attuale aeroporto di Catania Fontanarossa, scelto come base principale in Sicilia della nuova Alitalia, si avvia a raggiungere la saturazione delle sue possibilità.
A questa battaglia, come sempre, tutti gli iscritti e i simpatizzanti di Rifondazione Comunista, senza distinzione di mozioni congressuali e superando le dolorose e grottesche vicende che hanno caratterizzato le ultime settimane, dovrebbero impegnarsi non solo per adeguare l`azione del nostro paese alla nuova situazione creata nel mondo e nel Mediterraneo dal rovesciamento degli indirizzi di Bush, proclamati dal presidente Obama nel discorso di insediamento, ma anche per porre le basi di una Rifondazione Comunista rinnovata di una nuova sinistra unita.