Il prodotto, del valore complessivo di 700.000 dollari, era scaduto da una ventina di anni – ha riferito il funzionario del ministero Biratu Oljira – e i componenti chimici si erano trasformati in veleni con una potente azione inquinante.
Il commerciante è stato arrestato. Il pesticida dovrà essere inviato in Gran Bretagna per essere smaltito dall’inceneritore di un’azienda specializzata al costo di 7000 dollari, ha precisato il ministero. A gennaio di quest’anno l’Etiopia ha ricevuto donazioni internazionali per 8 milioni di dollari destinati a operazioni di bonifica dai magazzini e soprattutto da oltre 700 discariche abusive di un migliaio di tonnellate di prodotti chimici scaduti, molto pericolosi per la salute pubblica e per l’ambiente; il materiale deve essere raccolto in otto centri nazionali e imbarcato su speciali navi dirette all’estero per essere eliminato.
Secono i dati della Fondo per l`alimentazione e l`agricoltura (Fao) nel Paese africano sarebbero presenti ancora 2800 tonnellate di prodotti tossici scaduti. La Fao ritiene che il problema sia la conseguenza di una cattiva gestione della distribuzione di pesticidi da parte di enti governativi e agenzie internazionali che ha contribuito a creare stoccaggi vecchi di 30 anni di prodotti chimico che in genere decadono dopo due anni dal confezionamento; ma l’agenzia della Nazioni Unite sostiene che una responsabilità ce l’hanno anche le industrie di produzione dei pesticidi, che con strategie di marketing aggressive e poco assennate hanno spinto all’acquisto di tonnellate di prodotto probabilmente non necessario. Il programma di ‘bonifica’ è stato finanziato dalla Banca Mondiale e da Belgio, Giappone e Finlandia.
Tre anni fa, 1.500 tonnellate di pesticida sono state distrutte grazie ad un programma del costo di 4 milioni di dollari e mezzo promosso da un`azienda finlandese specializzata nella distruzione di materiale tossico.