Politica, stili di vita, ambiente

Consumismo verde

George Mombiot
  Molti comprano prodotti biologici convinti di salvare l’ambiente. Invece di nuovi consumi serve un cambiamento politico.
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Non dover andare così. I climatologi avevano detto che gli inverni sarebbero stati più umidi e le estati più secche. Quindi non possiamo dire che le inondazioni siano dovute ai cambiamenti del clima, ma neanche che siano compatibili con attuali modelli climatici.

A causa dell`innalzamento del livello dei mari e della maggiore quantità di pioggia caduta durante l`inverno, basterà che lo straripamento dei fiumi coincida con l`alta marea di primavera per creare i presupposti per una catastrofe.

Il nostro principale obiettivo deve essere impedire che i ghiacci della Groenlandia e dell`Antartico occidentale si sciolgano. L`unica cosa che dobbiamo chiederci a proposito dei cambiamenti climatici e` come evitare che ciò succeda. Sono uscite decine di libri e sembrano dare tutti una risposta: possiamo salvare il mondo scegliendo uno stile di vita più saggio e più verde. A luglio il Guardian ha pubblicato un estratto del nuovo libro di Sheherazade Goldsmith, che ci spiega “come vivere entro i limiti della natura”.

È facile: basta farsi da soli il pane, il burro, il formaggio, la marmellata e i sottaceti, tenere una mucca da latte, avere un po` di maiali, capre, oche, galline, anatre, alveari, giardini e frutteti.

Be`, che state aspettando?

Il libro contiene anche molti consigli utili e l`autrice dà l`impressione di essere sincera e ben informata. Ma non dice una parola sulla necessità di un cambiamento politico: potete salvare il pianeta dalla vostra cucina, sempre che abbiate un`infinità di tempo e molti terreni. Mentre leggevo sul treno, un signore mi ha chiesto se poteva dare un`occhiata. Lo ha sfogliato e poi ha riassunto il problema con queste parole: “E` per gente che non lavora”.

Stile di vita ideale

C`è un conflitto di fondo tra il principio di base dell`ambientalismo (dovremmo consumare meno) e il giornalismo che si occupa dello stile di vita ideale, in grado di far sentire il lettore a posto con la coscienza e di far vendere polli ruspanti.

“Nessuno di questi cambiamenti e` un sacrificio”, dice Sheherazade. “Essere più coscienziosi non significa rinunciare alle cose”. E invece sì, soprattutto se si possiede più di una casa come lei, mentre c`è gente che non ne ha neanche una.

Rinunciare alle cose può essere brutto sia per i mezzi di informazione sia per i loro inserzionisti, ma è una componente essenziale dell`ambientalismo. Il capitolo del libro sulla spesa etica ci consiglia di comprare cibo biologico, prodotti di stagione, locali, sostenibili o riciclati. Ma non ci dice mai di comprare meno.

Il consumismo verde sta diventando una piaga del pianeta. Ormai ci sono due mercati paralleli: quello dei prodotti immorali e quello dei prodotti etici, e l`allargamento del secondo mercato non frena la crescita del primo. Affoghiamo nella spazzatura ecologica: negli ultimi mesi i nostri armadi si sono riempiti di borse di cotone biologico che, piene di sacchetti di tè al ginseng e sali da bagno all`olio di jojoba sono ormai un regalo obbligatorio. Ho scorte per diverse vite di penne biro fatte con carta riciclata e una mezza dozzina di caricabatterie solari in miniatura per apparecchi che non possiedo.

Status symbol

In nome della consapevolezza ambientale abbiamo creato nuove opportunità per smaltire il capitale in eccesso. Spesso ci dicono che comprare questi prodotti incoraggia a riflettere sui problemi dell`ambiente. E` più probabile che ci privi della capacità di fare politica. Il consumismo verde è un`altra forma di atomizzazione della società, perché sostituisce l`azione collettiva.

Nessun problema politico può essere risolto facendo acquisti.

Le classi medie cambiano facciata alla loro vita, si congratulano con loro stesse perché rispettano l`ambiente, ma poi continuano a spendere e ad usare l`aereo come prima. È facile immaginare un mondo che compra religiosamente prodotti biologici e le sue emissioni di anidride carbonica continuano ad aumentare.

Chi prova a mettere in discussione il consumismo verde, diventa subito un moralista ed un guastafeste. In contrapposizione allo scintillante nuovo mondo di aspirazioni biologiche, è costretto a parlare in fastidiose limitazioni uguali per tutti: di razionamento delle emissioni, di contrazione dei consumi, di una regolamentazione più rigida dell`edilizia, di corsie per il pullman sulle autostrade. Su un nessun supplemento a colori troverete mai un articolo che parla di queste cose. Nessuna rockstar potrebbe mai vivere bene con la sua dose razionata di carbonio.

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