Chi ricorda i dubbi sulle carte di credito, lo sviluppo del commercio elettronico, la distribuzione della musica via Mp3, la diffusione di video, la partecipazione attiva dei visitatori? Internet si è lasciata tutto alle spalle, tranne una cosa: il libro elettronico, ultimo flop rimasto ad oscurare il trionfo totale degli entusiasti della rete.
Siamo siamo stati abituati ad associare alla parola e-book un documento in PDF o in un formato analogo progettato e strutturato per essere distribuito via rete, quasi sempre con una qualità di produzione più bassa rispetto al file destinato alla tipografia.
Da oggi cambia tutto, perché arriva l’inchiostro elettronico, una tecnologia finalmente innovativa che – per gli italiani – ha solo un difetto, è difficile da pronunciare: e-ink.
Grandi compagnie come Amazon, Philips e Sony, e piccoli produttori indipendenti stanno lanciando i lettori che supportano l’inchiostro elettronico. Nulla a che vedere gli schermi di telefoni, computer o palmari.
Cosa ha di nuovo l`inchiostro elettronico?
Queste le quattro caratteristiche che rendono davvero interessanti i dispositivi per leggere e-book:
a) Gli schermi di e-ink (inchiostro elettronico) possono essere letti anche sotto la luce diretta del sole proprio come i giornali. Per la visione notturna c’è solo bisogno di luce via USB.
b) Quando utilizzi questi dispositivi, di default sono spenti, e non c’è nessun consumo energetico. Di conseguenza le batterie durano tantissimo.
c) I nuovi e-book reader si connettono ad Internet, tramite porte WiFi, USB ed Ethernet, possono scaricare ed caricare molti file e sono in grado di immagazzinare centinaia di e-book.
d) I contenuti degli e-book possono essere commentati, evidenziati, ed annotati grazie ad una semplice penna digitale. Puoi compilare moduli e prendere degli appunti direttamente sul contenuto digitale.
L’e-book è né più né meno che un libro che cambia di supporto, e quindi un libro che viene letto non più stampato su carta, ma dispositivo elettronico.
Gli schermi fino ad oggi disponibili non erano confortevoli per la lettura; specialmente per testi lunghi e libri. La lettura sul monitor di un computer comporta diversi problemi, a partire dalle radiazioni, dalla difficoltà, dalla stanchezza dell’occhio, dal fatto che all’esterno è assolutamente inutilizzabile perché non si vede niente.
Proprio per fare fronte a questi problemi, da un anno e mezzo circa, è partita una ricerca ed anche dei brevetti, su una tecnologia nuova che si chiama e-ink (inchiostro elettronico) che ribalta l’ottica della tecnologia tradizionale dei monitor: invece di partire dal presupposto di accendere delle luci per farti vedere quello che c’è sul monitor, spegne tutto, esattamente come la carta con una sostanza chimica brevettata, eccitata elettricamente, stampa dei punti neri, e quindi stampa una pagina di testo che poi si spegne; e il risultato è appunto questa tecnologia di stampa di inchiostro e carta elettronica.
Una piccola società italiana sta lavorando su un lettore basato su Linux, dunque su piattaforma aperta ai contributi della comunità di sviluppatori.
Sarà possibile acquisire direttamente grazie alla connessione Wi-Fi o WiMax, l’RSS dei flussi di notizie che più ci interessano, componendo da soli ogni mattina il nostro quotidiano, scegliendo gli argomenti e le fonti più valide, immagazzinandoli sul lettore e leggendoli andando al lavoro.
Problemi di condivisione e problemi psicologici
Così come per l’HTML o – in maniera diversa – per l’MP3 o l`FLV la scelta di un formato condiviso universalmente o quasi ha permesso lo sviluppo e la diffusione di testi, brani musicali o video. Allo stesso modo, una guerra commerciale per imporre il PDF o un altro formato bloccherà la diffusione dei libri elettronici.
Al momento c’è Amazon, poi seguiranno altri. Adesso costa circa 600 dollari, presto il prezzo scenderà. I prototipi sono pensati per i libri, ma potrebbero ospitare anche podcast audio e video. Il sistema della distribuzione – edicole e librerie – potrebbe essere rivoluzionato, così come il ruolo del giornalista, la funzione dell’editore, l’importanza della testata, centinaia di figure professionali, ordini, gerarchie e redditi che ne derivano.
Può essere l’ennesima occasione per una informazione ed una editoria realmente indipendente e democratica, oppure ancora un affare gestito da multinazionali avide quanto si vuole ma più pronte a cogliere i mutamenti.