L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato a forte maggioranza una risoluzione di condanna contro l’embargo degli Stati Uniti a Cuba: dei 184 Paesi votanti, 179 si sono espressi a favore della risoluzione, 4 contro (Stati Uniti, Israele, Palau, Isole Marshall) e uno (la Micronesia) si è astenuto.
Per il tredicesimo anno consecutivo – il primo voto fu sollecitato dall’Avana nel 1992 – l’Assemblea dell’Onu ha espresso la sua riprovazione per l’embargo economico di Washington contro Cuba, in vigore dal 1962 e da allora più volte intensificato, fino al nuovo giro di vite deciso alla fine di giugno dal governo presieduto da George W. Bush.
Nella risoluzione i 179 Paesi che l’hanno approvata sostengono “la necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” e si chiede che Washington, “nel periodo di tempo minore possibile”, “deroghi queste misure o le lasci senza effetto”.
Critiche alla politica Usa verso Cuba sono state espresse in particolare dal governo russo, mentre il rappresentante diplomatico permanente dell’Avana al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, Rodney López, ha sottolineato il valore del voto e ribadito che gli Stati Uniti stanno conducendo una “guerra economica” contro il suo Paese. Anche l’anno scorso i voti a favore della soppressione dell’embargo erano stati 179, tre i contrari e due gli astenuti.