L’impianto, che si trova nella periferia di Buenos Aires, è stato bloccato in seguito a una ispezione di tredici giorni che ha appurato gravi carenze tecniche e il mancato rispetto dei regolamenti per la protezione dell’ambiente.
“La chiusura sarà mantenuta fin quando Shell non si attiverà per garantire l’integrità fisica degli abitanti e la salvaguardia della natura circostante” ha spiegato il ministero dell’Ambiente in un comunicato.
La Shell ha affidato la sua risposta a un portavoce: “Le nostre attività sono condotte nel rispetto delle leggi locali e dei nostri elevati standard. Esamineremo i documenti ricevuti e le contestazioni del ministro dell’ambiente, poi risponderemo”.
Secondo gli argentini (in quello che è un nuovo episodio della “guerra” tra la multinazionale petrolifera e il governo di Nestor Kirchner) gli esami condotti hanno evidenziato gravi perdite di materiale nocivo che ha contaminato il terreno circostante la raffineria.
[CO] – ARGENTINA 6/9/2007