«Quello della ditta Pizzarotti di Parma è un progetto irricevibile»,perché troppo costoso. Le parole de lministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro sul Resto del Carlino di ieri scatenano una nuova bufera sul Passante Nord, la bretella autostradale di 41 chilometri pensata per sgravare la tangenziale di Bologna dal traffico a lunga percorrenza. Quello di Pizzarotti è finora l’unico progetto in campo per il Passante, su cui peraltro gli enti locali da mesi attendono una mossa dell’esecutivo.
Il segnale insomma non è dei più incoraggianti. E le reazioni sul territorio questa volta tradiscono l’irritazione. DiPietro ha assicurato che oggi tornerà sull’argomento, anche in vista dell’incontro con gli enti locali che si terrà questo giovedì a Roma.
Dunque Di Pietro boccia Pizzarotti, che già da tempo si era fatta avanti con il committente, ovvero Anas, per realizzare il Passante in project Financing (le norme prevedono che un privato possa avanzare da subito una sua proposta economica). Solo dopo due anni e mezzo però il suo progetto è arrivato da Anas al ministero: da qui l’analisi e, a fine luglio, il verdetto di Di Pietro. Secondo cui il piano per la bretella a nord dell’attuale tracciato dell’A1 «è irricevibile dal punto di vista tecnico e giuridico».Un giudizio che molto ha a che fare con le risorse da mettere in campo: con il piano finanziario della ditta di Parma «lo Stato si troverebbe a pagare due volte. E questo con me al ministero non succederà mai». In effetti, su un costo complessivo di oltre 900 milioni la Pizzarotti stimava un contributo pubblico pari al 45% del totale, più di 400 milioni. Resta da capire se il“no”del ministro riguardi la sostenibilità economica dell’opera in generale. Anche perché Di Pietro mette le mani avanti, e aggiunge rivolto agli enti locali: «Non creiamo troppe aspettative».
Sulla graticola soprattutto la Provincia, l’ente maggiormente coinvolto visto che del Passante Nord ha curato lo studio di fattibilità concluso a fine 2004. Studio sulla base del quale a luglio 2005èarrivato l’accordo procedimentale tra gli enti locali e l’allora ministro Lunardi del governo Berlusconi. La presidente Beatrice Dragehetti abbandona i toni solitamente moderati e sbotta: «Se il progetto Pizzarotti, presentato ormai da tre anni, è irricevibile è un problema non degli enti locali ma del governo, che avrebbe già dovuto tentare altre strade per realizzare un’opera che ormai è patetico definire strategica per il territorio e per tutto il paese». Insomma toccava all’esecutivo nazionale pensare a una soluzione, ad esempio con un bando per una gara di evidenza pubblica.
Anche più netto l’assessore alla Mobilità della giunta Cofferati, Maurizio Zamboni. «Gli enti locali creerebbero aspettative? Se illusione c’è stata arriva dal governo, che ha sempre sostenuto che quest’opera ha una valenza nazionale. Se il governo non è in grado di dire come finanziare un progetto approvato da un suo organo, ovvero l’Anas, non siamo noi a illudere ». Intanto Palazzo Malvezzi sente Roma, che assicura: nel pomeriggio il ministro sarà a Bologna e chiarirà tutto. Quanto basta perché i Verdi chiedano di «ripensare tutto»tornando alla proposta originaria dei comitati di cittadini, ovvero un ampliamento dell’attuale autostrada.
I chiarimenti sono attesi dalla viva voce di Di Pietro, atteso alle 18 sul palco della Festa dell`Unità.
A dieci minuti dall’inizio del suo dibattito sulle «Vie dello sviluppo » il colpo di scena: Di Pietro non verrà, è rimasto bloccato a Milano per accertamenti medici di routine. Una parziale rassicurazione arriva dal suo portavoce Gianni Occhiello: «“Irricevibile” non è l’opera, ma il progetto della ditta Pizzarotti di Parma. Il passante era già previsto e si farà. C`è un documento ministeriale che conferma i lavori all`interno del programma».
Nessuna certezza, invece, sull` ipotesi di un bando che dia il via alla gara tra imprese. Niente tempi, né scadenze. Interrogativi sui quali Di Pietro si potrebbe pronunciare oggi. Ed è proprio questo silenzio a irritare il vice presidente della Provincia Giacomo Venturi:«Prendiamo atto del fatto che il Ministero stia bocciando il progetto Pizzarotti. Ma questa valutazione poteva e doveva essere fatta prima. Chiediamo che si attivi al più presto la fase operativa e che si pubblichi il bando». Per Venturi, un bando ministeriale avrebbe il vantaggio di «mettere in concorrenza le imprese per limitare l`impegno dello Stato dal punto di vista economico. Comprendiamo tutte le difficoltà – continua -. Ma allora si pubblichi il bando e si verifichi la disponibilità delle casse statali. Al massimo entro il mese, perché altrimenti la consegna dei lavori slitta al 2008». Il presidente della Regione VascoErrani prova a lanciare segnali di distensione: «Quanto detto dal ministro non significa che il Passante Nord trovi nel ministro un nemico. Anzi, dato che ci sono degli accordi, va bene che il Ministero sia su questa linea». Accordi che «prevedono un avviso pubblico sulla base del progetto della Provincia. Sono convinto che si andrà in questa direzione».
L’Unità, 4 settembre 2007 (edizione Bologna)