Secondo il Consejo de Ejidos y Comunidades Opositoras a La Parota (Cecop), l`invaso, creando un lago artificiale di oltre 14 mila ettari, andrebbe a sommergere 24 comunità indigene. Contro il progetto si è schierato anche l`Asociación Civil de Ingenieros Agrónomos Democráticos de Guerrero.
Nell`agosto del 2005, nel corso di una assemblea agraria, le comunità interessate dal progetto avevano votato contro la costruzione de La Parota, ma il 27 marzo di quest`anno il Tribunal Unitario Agrario ha annullato la votazione. La tensione è tornata a salire in Guerrero negli ultimi mesi. Negli anni, le lotte contro la realizzazione della diga hanno già lasciato sul campo quattro morti.
A maggio, in occasione di un`assemblea comunitaria per discutere la realizzazione della diga, si è recata nella regione anche una missione internazionale di osservazione dei diritti umani, che ha riscontrato l`”irregolarità” della convocazione dell`assemblea, la “strategia repressiva” del governatore dello Stato del Guerrero, Zeferino Torreblanca Galindo, colpevole di criminalizzare l`opposizione al megaprogetto -i membri del Cecop- nel tentativo di escluderla dalla discussione e dalla votazione.
Né il Governo statale né quello nazionale, però, sembrano intenzionati a riconoscere la validità del voto del 12 agosto. Considerano l`assemblea “consultiva”. Così il Movimiento Mexicano de Afectados por las Presas y en Defensa de los Ríos (Mapder) ha promosso un manifesto internazionale (in spagnolo, in inglese) per esigere “il rispetto della volontà dei popoli e condannare l`imposizione del progetto idroelettrico La Parota”.
Per adesioni guscastro@laneta.apc.org (Gustavo Castro)