Equonomia

WWF: uomo consuma 20% in più di risorse disponibili

  "Saccheggio", "debito ecologico", "declino". Sono solo alcuni dei termini utilizzati nel Living planet report 2004, il rapporto internazionale pubblicato dal WWF Internazionale ogni due anni.
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print

Termini, quelli usati nell`eco-dossier, che lasciano pochi margini di interpretazione. La terra è in cattiva acque, e in pochi stanno lavorando per invertire questa tendenza. L`uomo, accusa il Wwf riassumendo le conclusioni del rapporto presentato al palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, “sta saccheggiando il pianeta ad una velocità che supera la capacità di supportare la vita”.

Il report (fatto in collaborazione col World Conservation Monitoring Centre

del programma ambiente delle nazioni unite e del Global Footprint Network),

mostra come gli esseri umani attualmente consumino oltre il 20% delle risorse naturali che la terra può produrre e che le popolazioni di specie

terrestri, di acqua dolce e marina sono diminuite in media del 40% tra il

1970 e il 2000.

“Dilapidiamo il patrimonio naturale più rapidamente di quanto si possa rigenerare – afferma Gianfranco Bologna, segretario aggiunto del Wwf – Stiamo accumulando un debito ecologico che non saremo in grado di saldare a meno che i governi non ripristinino l`equilibrio fra il nostro consumo di risorse naturali e la capacità della terra di rinnovarle”.

L`indice del pianeta vivente (living planet index, ovvero l`indicatore che misura i trend globali delle specie selvatiche al mondo) mostra come la salute del pianeta venga rapidamente meno a causa del nostro consumo crescente di risorse naturali. A fronte di studi sulle tendenze di più di mille specie, l`indice rivela che dal 1970 al 2000 le popolazioni

terrestre e marina di alcune specie chiave è calata del 30%, mentre quelle

delle popolazioni di acqua dolce sono cadute del 50%.

Secondo il Wwf questa è una conseguenza diretta della crescente domanda umana per cibo, fibre, energia e acqua. Questi dati confermano la tendenza evidenziata dal Wwf nei “living planet report” precedenti. La nostra impronta ecologica (l`impatto dell`umanità sulla terra) è aumentata di due volte e mezza dal 1961.

Il rapporto 2004 dimostra come l`impronta media è di 2,2 ettari per persona

mentre per ogni persona ci sono solo 1,8 ettari di terra che forniscono risorse naturali. Un risultato a cui si giunge dividendo gli 11,3 miliardi

di ettari produttivi di terra e di mare per i 6,1 miliardi persone che

vivono sul pianeta.

 Questa storia è stata letta 2191 volte

Il libro
La Spoon River dei braccianti
Otto eroi da ricordare
Leggi »
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su email
Condividi su whatsapp

Laterza editore

Lo sfruttamento nel piatto

Le filiere agricole, lo sfruttamento schiavile e le vite di chi ci lavora


Nuova edizione economica a 11 €

Lo sfruttamento nel piatto

Ricominciano le presentazioni del libro! Resta aggiornato per conoscere le prossime date