No Ponte

Fondi ex Ponte, Regione Sicilia diserta tavolo delle Infrastrutture

Natalia La Rosa
  Assente la giunta Cuffaro all`incontro interistituzionale del 27 giugno convocato dal Ministero delle Infrastrutture per decidere la destinazione di una parte dei fondi già previsti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Presente invece la Regione Calabria. Esterrefatto il sindaco Genovese: non comprendo questa assenza.
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Un`assenza tanto clamorosa, quanto ingiustificabile: è quella della Regione Siciliana al tavolo convocato ieri al Ministero delle Infrastrutture per decidere della destinazione dei fondi ex Ponte. Non è la prima, per la verità: anche in altre occasioni il governo siciliano ha deciso di non dialogare con l`esecutivo Prodi. Stavolta, però, la responsabilità politica è davvero enorme: si rischia di fare perdere a milioni di siciliani un`occasione unica, una ricchezza pari a mille milioni di euro che nessuno, meno che mai la nostra terra può permettersi di vedere svanire.

Alla riunione romana ha invece preso parte, ovviamente, la Regione Calabria per la quale sono state esaminate tutta una serie di opere da realizzare. Dunque, non solo c`è certezza sull`attribuzione dei fondi per i comuni calabresi, ma si parla addirittura di come spenderli.

Esterrefatto il sindaco di Messina Francantonio Genovese, che ieri, pur non essendo gli enti locali invitati al tavolo riservato Governo-Regione, si è recato a Roma per seguire da vicino l`evoluzione dell`incontro e avere finalmente certezza su uno stanziamento di fondi giustamente ritenuto cruciale per la sorte della città dello Stretto. «Non riesco davvero a capire – commenta – a che gioco si stia giocando a Palermo. Non comprendo la ragione per la quale nessun rappresentante della Regione si sia presentato ad una riunione così delicata. Dobbiamo sperare – aggiunge il primo cittadino messinese – che il Governo decida di andare avanti anche senza la Regione, proponendo ugualmente al Parlamento l`ordine del giorno riguardante l`assegnazione dei fondi alla Sicilia».

Ma è davvero assurdo, oltre che istituzionalmente schizofrenico: non solo perchè l`iter prevede un`intesa Stato-Regione, ma soprattutto perché è davvero fuori da ogni logica un atteggiamento a tal punto autolesionista da parte del governo regionale. E non c`è dialettica politica che tenga. Il prossimo incontro è ora fissato per il 4 luglio: vedremo quale sarà il comportamento del Governo di Totò Cuffaro.

L`importo complessivo dei fondi ex Fintecna attribuiti alla Sicilia è pari a 906 milioni di euro, mentre complessivamente si arriva a 1,4 milioni di euro se si comprendono anche le risorse suddivise tra la Regione Calabria e il Ministero dell`Ambiente. Nei giorni scorsi è stato annunciato un piano di suddivisione che prevede una cifra pari a quasi 241 milioni di euro ciascuna per le tre città più grandi dell`Isola, Palermo, Catania e Messina, mentre ulteriori 180 milioni verrebbero ripartiti fra gli altri capoluoghi.

A Messina, in particolare, quei fondi verrebbero utilizzati innanzitutto per alcune priorità infrastrutturali definite proprio lo scorso lunedì nel corso del comitato interistituzionale, come la realizzazione di un secondo modulo negli approdi di Tremestieri (al primo posto) e il completamento degli svincoli Giostra-Annunziata (al secondo posto). Per la prima opera dovrebbero essere impiegati almeno 130 milioni di euro, mentre per la seconda si prevede un investimento di 50 milioni da destinare soprattutto alla realizzazione della seconda galleria. Al terzo posto, è stata collocata – non senza contestazioni – la riorganizzazione del nodo infrastrutturale ferroviario urbano, con il recupero delle aree urbane e dell`affaccio a mare nell`area compresa fra la zona falcata e Tremestieri attraverso l`arretramento e l`interramento delle linee ferroviarie di collegamento con Palermo e Catania e la nuova localizzazione della stazione. L`importo presunto è gigantesco: tra 500 e 700 milioni di euro. Dunque, almeno per questa prima tranche di fondi, finirebbe con il restare fuori.

Gazzetta del Sud, 28 giugno 2007

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