Si estende a macchia d`olio lo scandalo della mega-tangente che vedrebbe implicati la più grande azienda produttrice di armi britannica, la Bae System, e ben tre esecutivi di Londra, cioè quello di Margaret Thatcher, di John Major e Tony Blair. Il Dipartimento di Giustizia americano ha infatti avviato un`inchiesta per accertare se il colosso inglese abbia o meno versato una cospicua tangente al governo della Arabia Saudita per ottenere un appalto ventennale (conosciuto come “Al Yamamah, valore di 85 miliardi di dollari) per la fornitura di 72 caccia Tornado e di altre armi. E` la stessa Bae System a rendere nota l`iniziativa giudiziaria di Oltreoceano in una nota stampa dove afferma di aver “ricevuto la notifica dal ministero americano della Giustizia di un`indagine formale sul modo in cui la società rispetta le leggi anti-corruzione, che comprende le attività nel regno dell`Arabia Saudita”.
La presunta corruzione è stata oggetto di una costante e meticolosa attenzione da parte di due importanti organi di informazione come il Guardian e la Bbc, i quali hanno sostenuto che la Bae System avrebbe “oliato” attraverso l`elargizione di denaro – circa 1 miliardo di sterline prelevate da casse nere svizzere – il principe Bandar, ex ambasciatore saudita a Washington e oggi capo del Consiglio di Sicurezza nazionale.
Il ruolo di Blair. Lo scorso 7 giugno lo stesso primo ministro -oggi dimissionario – Tony Blair ha ammesso di essere intervenuto nella vicenda insieme al procuratore generale britannico Lord Goldsmith. Blair ha infatti raccontato di aver tentato, lo scorso dicembre, di porre fine all`inchiesta arrivata dal “Serious Fraud Office”, per paura che la questione potesse incrinare i rapporti fra i due paesi. La stampa in quell`occasione indicò nelle minacce saudite di rinunciare alla commessa (nello specifico l`acquisto di veicoli militari Eurofighter) la causa dell`intromissione del prime minister.
Altre inchieste. Anche la magistratura svizzera ha aperto un`indagine per le presunte attività di riciclaggio compiute dall`azienda britannica, oltre a quella relativa alle cospicue tangenti versate tra il 1997 ed il 2004 addirittura all`ex dittatore cileno Augusto Pinochet. Ed anche su questo la stampa di sua maestà si era espressa: il Guardian ha infatti sostenuto che Blair avrebbe tentato di esercitare pressione perfino sulla Svizzera per lasciar cadere l`indagine.
Nel frattempo, questa volta secondo la Bbc, anche l`ufficio anti frodi britannico starebbe continuando la sua inchiesta sui contratti della Bae in Africa, Europa dell`est e Sud America, aggiungendo come i sauditi non saranno ora “felici del fatto che ora il dipartimento di giustizia riprenda l`inchiesta che li riguarda dove era stata lasciata dall`ufficio anti-frodi”.
Le ripercussioni economiche e quelle politiche. La notizia dell`apertura di un` inchiesta in America ha provocato il crollo alla borsa di Londra del titolo Bae Systems (-10%, la flessione più consistente degli ultimi 4 anni e mezzo). La preoccupazione del mercato appare giustificata visto che il 60% del fatturato dell`azienda deriva proprio dal mercato Usa, essendo per giunta il gruppo britannico il maggior fornitore di armi del Pentagono. Inoltre, secondo alcuni osservatori, l`inchiesta potrebbe mandare in fumo l`acquisizione da parte di Bae della statunitense Armor Holdings, compagnia che realizza componenti per i corazzati Humvee, utilizzati anche in Iraq.
Dal punto di vista politico, lo scandalo, secondo alcune fonti giornalistiche, rischia di trasformarsi nella prima questione spinosa per il nuovo premier Gordon Brown, dal momento che spetta al ministero della Difesa il compito di decidere se togliere o meno i vincoli di segretezza sull`accordo degli anni ottanta con i sauditi.
Aprileonline.info, 26 giugno 2007