Il tutto come rappresaglia per la morte di 12 militanti uccisi dall’esercito nel corso dell’operazione di giovedì scorso per liberare la piattaforma di Ogbaingibiri (stato del Bayelsa) di proprietà dell’Agip.
Lo sostiene il quotidiano locale `Guardian`, sulla base dei comunicati diffusi nelle ultime ore dal Movimento per l`emancipazione del Delta del Niger (Mend) e dal Consiglio Rivoluzionario congiunto (Jrc), formazione antigovernativa di più antica attività. La minaccia del Jrc era contenuta in una nota firmata dalla sua portavoce Cyntia White la quale ha annunciato che “ci sarà una ripresa delle azioni contro l`Agip”, citando le proprietà che la compagnia ha sia nello stato di Bayelsa che in quello di Rivers. In una e-mail firmata Jomo Gbomo, anche il Mend fa sapere che, una volta scaduta la tregua in vigore per il mese di giugno, i suoi miliziani risponderanno all’attacco lanciato dall’esercito a Ogbaingibiri.
Nella nota, Gbomo definisce l`uccisione “a sangue freddo” delle 12 persone “una vendetta” compiuta dai militari. Il Mend ha poi fatto sapere che “a tempo debito farà conoscere la sua posizione contro queste atrocità commesse dai militari nigeriani…Il Mend non sprecherà tempo con parole o dichiarazioni. Al momento opportuno faremo giustizia per le famiglie di coloro che sono stati uccisi dall’esercito nigeriano”.
[CO] – NIGERIA 26/6/2007